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«QUANTE VOLTE I VOSTRI CLIENTI VANNO IN BAGNO?». LO STRANO TEST DELLA REGIONE AI LIDI PUGLIESI

L’iniziativa di Pugliapromozione, affidata a una società veneta, propone domande insolite ai gestori delle spiagge. Tra le altre se preferiscono acqua calda o fredda.

Quante volte i clienti vanno in bagno? Chiedono doccia calda o fredda? Esiste l’intrattenimento per adulti? La sequenza delle domande è alquanto insolita. Perché è rivolta ai gestori pugliesi dei lidi chiamati a raccontare l’offerta (e le abitudini) della clientela. Non solo un test per riscontrare il livello dei servizi offerti, ma la descrizione di abitudini di chi arriva sulle coste pugliesi per trascorrere attimi di relax. Ecco la novità targata Pugliapromozione, l’agenzia regionale del turismo, che ha affidato a «Risposte Turismo», una società di Venezia, il compito di pesare la competitività dei lidi pugliesi. Peccato che l’incarico pare non sia affatto gratuito e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Picaro, ha presentato un’interrogazione per capire quanto sia stato speso e perché «investire» della questione una piccola srl veneta quando negli uffici dell’assessorato al Turismo e in Pugliapromozione esiste già personale in grado di sbobinare il contenuto di domande fornite in formato schematico.

«Vogliano vederci chiaro – spiega Picaro – perché non si comprendono tanti aspetti di questa scelta inusuale». Il questionario «Focus sul turismo balneare in Puglia» chiede dati già noti (come il numero degli ombrelloni e dei lettini e il periodo di apertura dello stabilimento) o altri impossibili da quantificare: differenziazione tra turisti italiani e stranieri; provenienza in percentuale di chi arriva dall’estero (suddivisa per nazionalità), la fascia d’età. Il tutto distribuito tra gli anni 2022 e 2023 (stagione ancora in corso) per pesare l’incremento delle richieste.

D’altronde il testo, inviato nelle scorse settimane, ha subito numerose modifiche. In una delle prime versioni c’era anche l’inclusione di diverse ovvietà come la presenza o meno di kit pronto soccorso. È lo stesso modulo che le qualifica come «categoria da confermare perché forse obbligatoria e sicuramente non volontariamente richiesta dai turisti, forse sostituibile con altro».

Le richieste di chiarimenti dei gestori

Molti operatori molti hanno anche chiamato la società ideatrice del questionario, ma avendo pochi chiarimenti. «Resta da comprendere – prosegue Picaro – come si sia arrivati all’individuazione di questa soluzione e alla selezione della società che ha realizzato la ricerca». E il consigliere regionale di Fratelli d’Italia si rivolge al governatore Michele Emiliano e all’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane: «Si chiede di conoscere: i criteri in base ai quali è stata selezionata l’Agenzia Turismo Giudecca Srl di Venezia per la formulazione del questionario in contestazione; il costo complessivo dell’affidamento del servizio; la quantificazione degli stabilimenti balneari pugliesi che hanno risposto al questionario in contestazione».

La replica di Pugliapromozione

«Stiamo intervenendo per approfondire le caratteristiche del prodotto balneare – commenta Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione – e questa ricerca, insieme al altre in programma, è importante».

C’è chi tra gli operatori di settore non manca di ricordare che l’analisi potrebbe svolgersi semplicemente mettendo in funzione il comitato di indirizzo e sorveglianza dell’Osservatorio Regionale sul Turismo: è stato avviato nel 2020 e si è riunito solamente sei volte per ratificare le nomine. I componenti dell’organismo hanno chiesto più volte a Lopane di poter essere subito operativi in modo da valutare con efficacia i dati della stagione in corso. Ma i numeri non si sono mai visti. L’assessore ha fatto sapere che è in corso l’aggiornamento del sistema informatico per l’elaborazione dei dati.