Menu Chiudi

«PORTARE I TURISTI SULL’AEREO, L’ULTIMA SCOMMESSA»

PARLA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA NOBILETTI: “SÌ A UN COLLEGAMENTO COL NORD EUROPA, ORA ARRIVANO DA LÌ”

Sembra finita la luna di miele per i voli della Lumiwings, gli aerei si riempiono al 50-55% su ogni tratta ma ora in questo secondo anno di esercizio bisognerà alzare l’asticella. Come? La compagnia sostiene che sia arrivato il momento di ricongiungere i collegamenti aerei con il turismo una delle poche opportunità forse per garantire un futuro allo sviluppo del trasporto aereo in Capitanata. C’è infatti la sensazione che il limone dei collegamenti business sia stato già stretto abbastanza (oltre 40mila passeggeri in undici mesi), resta ancora da esplorare il filone dell’hinterland, ma anche su questo punto la clientela molisana, irpica, lucana va stimolata innanzitutto informandola e magari con iniziative mirate.

Ma il turismo è stata finora la grande incognita del Gino Lisa, gli operatori turistici sono rimasti a guardare nonostante tutte le promesse alla vigilia della ripresa dei voli sulle potenzialità che potrebbe riservare loro un aeroporto e una compagnia che hanno bisogno solo di essere compulsate. È stato un altro volo turistico, il Foggia-Mostar, “inventato” dalla compagnia con la collaborazione di diverse agenzie viaggi (non foggiane, altra questione da chiarire), a lasciare una traccia sulle capacità di traffico che può movimentare il turismo, religioso in questo caso con la tratta dedicata al santuario di Medjugorie. Ma allora il Gargano vuol decidersi a rispondere? È arrivato il momento di chiarire come stanno le cose, partendo da un dato evidenziato: le presenze turistiche in aumento durante la bassa stagione, da marzo a giugno. Numeri confermati dal sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, presidente della Provincia, nonché albergatore turistico: «Un flusso del 7% in più grazie ai b&b».

Si può lavorare su questo solco per far arrivare questo flusso di turisti con l’aereo?

«Si deve provare a incidere su questo tipo di domanda – conferma Nobiletti – parliamo di turisti che in gran parte però arrivano dal Nord Europa. Dunque bisognerebbe dar loro la possibilità di prendere l’aereo da una delle capitali del Nord europeo»…

Le opzioni sono aperte, la compagnia sta cercando proprio di individuare un collegamento che facca allo scopo. Lei cosa propone?

«Un volo diretto sarebbe for­se l’ideale per i turisti che scelgono il Gargano fuori sta­gione, ma poi bisogna col­legare l’aeroporto Gino Lisa con il Gargano o in ogni caso con il terminal bus in stazione a Foggia. Condivido la vostra segnalazione».

La condivide ma in qua­lità di presidente della Provincia come pensa di poter agire per smuovere le acque?

«Non so se sarà possibile riprendere il modello dell’estate scorsa, quando il bus della Regione connetteva l’aeroporto di Bari con quello di Foggia con destinazione finale le località del promontorio. Ricordo che il prefetto Cardellicchio (commissario del Comune di Foggia: ndr), aveva preso l’impegno di as­sicurare una linea dedicata dal Gino Lisa al terminal bus di piazzale stazione a Foggia. L’aeroporto interessa soprat­tutto Foggia e il suo hin­terland».

Ma lei oggi ha un ruolo istituzionale di raccordo dell’intero territorio provinciale. La Provincia può intervenire, ha la delega sui trasporti.

«E infatti da presidente della Provincia mi sto muovendo per sbloccare le interlocu­zioni con il governo, abbiamo ad esempio il problema della superstrada del Gargano che migliorerebbe notevolmente l’afflusso di turisti tutto l’an­no. Quanto a misure spe­cifiche la Provincia non ha i fondi necessari per impegna­re risorse in tal senso, ma non c’è dubbio che occorra far qualcosa per rendere rag­giungibile l’aeroporto».

Gli operatori garganici la pensano come lei?

«In bassa stagione è fondamentale dotarsi di mezzi e opportunità per aumentare il numero di turisti. E sul Gar­gano si perde sistematicamente una quota importante proprio per la difficoltà di raggiungere Vieste e le altre località da posti lontani. Mi riferisco in particolare a quei turisti che vorrebbero venire per 2-3 giorni, ma se devono impiegarne solo due per ar­rivare è chiaro che desistono. È arrivato il momento di pen­sarci».

gazzettadicapitanata