Menu Chiudi

VIESTE/ CRONACHE DAL PALAZZO  “VIAGGIO FRA RICORDI, RIFLESSIONI, TESTIMONIANZE E CURIOSITÀ” (7)

CONDONO EDILIZIO: 1°, 2°… e 3°

Circa 20 anni fa fu pubblicata la 1A legge sul Condono Edilizio (n° 47 del 28.02.1985), recante norme in materia di controllo dell’at­tività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere abusive.

Le domande pervenute nei termini stabiliti dalla legge sono state 1044, mentre ammontano a 1023 le istanze inviate in base al 2° condono edilizio (legge n° 724 del 23.12.1994).

Alla fine dell’anno 2004, limitatamente ai primi due condoni, sono state rilasciate complessivamente n° 1293 concessioni edilizie in sanatoria; altre sono state denegate, perché in contrasto con la normativa, ed altre in corso di definizione.

Qualche notizia sussurrata nella primavera del 2003 circa qual­che ipotesi di condono edilizio, scatenava una nuova ondata di abusivismo.

La notizia, tuttavia, non era campata in aria o destituita di fondamento. Infatti, alla fine di settembre del 2003, fu emanato un Decreto Legge che faceva riferimento ad una riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica, nonché della repressione dell’abusivismo edilizio e delle occupazioni delle aree demaniali; il D.L. fu convertito in legge il 24 novembre 2003 con il n° 326.

La nuova normativa, molto più restrittiva rispetto ai due precedenti condoni, specie per i territori come il nostro, soggetto ad una pluralità di vincoli, da quello paesaggistico/ambientale a quello sismico, al Parco Nazionale del Gargano, ha suscitato le proteste degli ambientalisti unitamente ad alcuni governi regionali, che ponevano in evidenza gli scempi consumati ai danni dell’ambiente ad alto contenuto di immoralità.

La Regione Puglia, così come dichiarato dal Governatore, ha sottratto il concetto di moralismo sui condoni portando la vicenda su una questione più di natura pragmatica.

In tale prospettiva è stata varata la legge regionale n° 28 in data 23 dicembre 2003 che anticipava i termini per la presentazione delle domande al 31 gennaio 2004 e incrementando del 10% la misura dell’oblazione fissata dalle tabelle previste dalla legge statale.

Invero, non si è avvertita la corsa al condono edilizio così come si è accertato in base alle domande pervenute.

Complice, forse, le restrizioni imposte dalla legge regionale che ha limitato al 31 gennaio il termine per la presentazione delle domande (nelle altre regioni il termine è del 31 marzo) e inibisce tutte le aree costiere con particolare riferimento a quelle del Gargano.

Alla data del 31 gennaio risultano presentate poco meno di 300 istanze, molte delle quali comporteranno quasi sempre istruttorie impossibili, vanificate all’origine da vincoli insormontabili.

In effetti l’incertezza normativa, creata dai ricorsi alla Corte di Cassazione e dalle L.R. di blocco degli effetti amministrativi della sanatoria, ha frenato la presentazione delle domande poi successivamente sbloccata in parte dalla stessa corte con sentenza del 12 Maggio 2004.

I termini per la presentazione delle domande e per l’acconto della prima rata fù definitivamente spostata al 10 Dicembre 2004.

In questo Comune alla data prima citata sono state presentate 425 domande di condono edilizio e versate le seguenti somme:

  1. per oblazione (1° rata)            € 1.000.000,00 (circa)
  2. per oneri ( 2° rata)                  € 510.000,00   (circa)
  3. 10% di oblazione                    € 300.000,00  (circa)

PUTT

Il PUTT (Piano Urbanistico Tematico territoriale) del paesaggio e dei beni ambientali è divenuto operante in data 29.12.2000 dopo la pubblicazione, sul bollettino ufficiale della Regione, della delibera G.R. n° 1748 del 15.12.2000.

E’ riferito all’intero territorio regionale e, originariamente, suddiviso in tre grandi aree urbane, ovvero: Capitanata, Puglia Centrale e Zona Ionica – Salentina.

La cartografia in scala 1.25.000 si riferisce alla lettura e alla conoscenza del territorio per i vari tematismi che interessano l’intero PUTT e cioè aree soggette a vincolo paesaggistico, idrogeologico, aree boscate, faunistiche, zone umide, aree sottoposte ad usi civici, sistema idrografico con l’individuazione dei corsi d’acqua e delle gravine.

Gli adempimenti, rivenienti dal PUTT, sono stati portati a compimento dall’Ufficio Tecnico che ha predisposto, come previsto dalla normativa, gli atti della cartografia delimitanti i cosiddetti “Territori Costruiti”.

Tutti gli atti, ricadenti nelle varie tipologie, sono stati approvati con delibera del Consiglio Comunale n° 13 del 13. marzo 2003 con 7 voti favorevoli.

Il Settore Urbanistico Regionale, verso la fine del mese di novembre 2003 ha notevolmente ridimensionato le previsioni conte­nute nella richiamata delibera C.C. n° 13/2003 non condividendo le indicazioni previste dall’Amministrazione che, tenuto conto dei rilievi, ha adottato le relative controdeduzioni.

Anche questo strumento urbanistico è stato oggetto di critiche e polemiche da parte dell’opposizione, che definiva immotivate le scelte dell’Amministrazione.

PUGNOCHIUSO E PIZZOMUNNO:

Un tandem pioneristico nel settore del turismo alberghiero del Gargano e della Puglia

PUGNOCHIUSO

La storia è nota: agli inizi degli anni sessanta, l’allora presidente dell’ENI, Enrico Mattei, rimase particolarmente colpito dalle bellezze del territorio comunale, mentre lo sorvolava con il suo aereo.

Ritornato a Roma, ripensò a quel territorio che ricordava con tanto entusiasmo e, poiché aveva immaginato di poter realizzare una struttura turistica, offrì al Comune, proprietario di una notevole superficie di terreni nell’ambito di tutto il comprensorio della località denominata Pugnochiuso, una somma che teneva conto della natura del terreno, consistenza e coltura nonché delle somme occorrenti per rendere liberi i terreni occupati e le migliorie apportate dagli occupatoli.

Gli amministratori del tempo con atto consiliare del 26 marzo 1962 stabilirono a maggioranza (20 voti favorevoli e 9 astenuti) il prezzo di vendita in lire 250.000 ad ettaro pari a 25 lire a metro­quadrato.

Nasceva così Pugnochiuso, il Centro Vacanze dell’ENI, la cui immagine attraverso l’Azienda di Stato fece ben presto il giro del mondo; anche l’industria turistica del Gargano e di Vieste cominciava a muovere i primi passi.

Erano i tempi in cui si stava realizzando la strada litoranea provinciale Vieste – Mattinata, con una biforcazione che dalla località Campi conduceva alla località Pugnochiuso.

Il terreno acquistato, esteso circa 2400 ettari, è stato utilizzato per una parte a riserva di caccia e per la parte restante ad uso turistico con n° 2 strutture alberghiere (Hotel Faro e Hotel degli Ulivi), residences, sala congressi e edificio per attività commerciali (Piramide).

L’attività del complesso, inizialmente gestita dall’Ente pro­prietario, è stata, verso la fine degli anni settanta, affidata a società esterne.

I mancati interventi di manutenzione per le numerose strut­ture esistenti hanno fatto tramontare ingloriosamente il mito di Pugnochiuso.

Da Mattei a Marcegaglia.

La struttura turistica è stata ceduta al gruppo Marcegaglia verso la fine degli anni ’90.

Nel corso degli ultimi 4 anni sono state eseguite opere di ristrutturazione ed ammodernamento per circa 11 milioni di Euro;

gli interventi sono stati più disparati, interes­sando la maggior parte della struttura, parten­do dai due Hotel ed arrivando sino alle in­frastrutture primarie e secondarie.

Un notevole sforzo è stato fatto anche sotto il profilo commerciale, riposi­zionando sul mercato una struttura che negli anni era andata via via in decadenza, investendo molto sull’immagine rinno­vata e sull’assoluta serietà di un gruppo industriale che crede profondamente in Pugnochiuso.

Tutto questo ha consentito, nel giro di pochissimo tempo, un incremento di presenze da poco più di 60 mila nell’anno 2000, alle quasi 100 mila nell’anno 2003 secondo i dati fomiti dalla direzione del gruppo turistico.

L’intervento eseguito ha fatto registrare un’inversione di tenden­za a seguito di un managemant che la sig.ra Emma Marcegaglia ha sapientemente messo in campo.

E’ superfluo ricordare che la riqualificazione, di cui si è prima accennato, ha richiamato nuovamente un flusso turistico di tutto rispetto.

Insomma un ritorno agli antichi splendori.

PIZZOMUNNO

Dopo il crollo di Pugnochiuso, l’immagine turistica del Gargano e della Puglia è stata affidata al centro alberghiero di “Pizzomunno”, una struttura alberghiera nata quasi contemporaneamente a Pugnochiuso e che mai ha conosciuto momenti di crisi e di stasi.

    Ha rappresentato la qualità del turismo garganico. E’ il miracolo che, con intelligenza, ha saputo imprimere il patron del Pizzomunno, dott. Michele Di Marca, trasformando un’arida landa sabbiosa in uno splendido e prestigioso complesso alberghiero, circondato da una pineta di alberi d’alto fusto che fanno da cornice a tutta la struttura.

Non a caso una nota guida gastronomica del 2001 ha incluso il complesso Pizzomunno fra i sette migliori alberghi d’Italia.

    E Vieste ha avuto numerosi ospiti illustri fra politici e gente dello spettacolo nel “Grand Hotel di Puglia”, denominato “miracolo di Pizzomunno”.

    Dopo oltre trent’anni di successi, ma anche di sforzi faticosi nella gestione, l’intero complesso è stato ceduto al gruppo “I viaggi del ventaglio” nell’aprile del 2001.

    “Con la vendita del Pizzomunno do via tutto il cuore” ha dichiarato il Dott. Di Marca all’indomani dell’annuncio della vendita con tono orgoglioso, ma malinconico per i numerosi ricordi e aneddoti che hanno contrassegnato la vita della sua “creatura”.

    Per tutto ciò che ha fatto e rappresentato per questa comunità, l’amministrazione comunale gli ha conferito la cittadinanza onoraria con una cerimonia, a tratti commovente, che si è tenuta nella sala del suggestivo Castello Svevo il 3 Giugno 2004.

    L’attestato così recita: “Pioniere del turismo e apprezzato amministratore pubblico per l’elevato contributo offerto al progresso economico e sociale della città di Vieste”.

    La consegna è stata preceduta da una serie di interventi che hanno scandito i meriti e i ricordi nel campo turistico e sociale.

    Nel ringraziare per l’importante riconoscimento, il neo cittadino viestano ha annunciato che donerà alla città un giardino con annesso parco giochi come “ricordo per le giovani generazioni” con l’auspicio che rimanga nel tempo.

    Ed è stato di parola il dott. Di Marca nell’attrezzare il giardino con annesso parco giochi nella parte antistante la nuova chiesa Gesù Buon Pastore e della statua di bronzo di S. Nicola di Mira al centro della rotatoria.

L’area è stata sistemata con essenze arboree autoctone con all’interno un parco giochi per bambini.

L’inaugurazione è avvenuta il 31 gennaio 2007 con la presenza del Sindaco, Ersilia Nobile, e con la benedizione impartita da Mons. Francesco Maria Jannoli.

La stele piantata all’interno del giardino così recita:

“Michele Di Marca

Cittadino onorario di Vieste

Pioniere ed artefice del turismo nella

Nostra città che beneficò con opere positive,

ha donato questo giardino ai bimbi di Vieste.

Vieste memore

Ringrazia”

   Sono in tanti ad essergli grato per tutto ciò che ha fatto.

mario fabrizio 2008

7 – CONTINUA