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LE TORRI DEL VARANO NON DIVENTINO UNA OPERAZIONE DI “PRONTO SOCCORSO” POLITICO PER VITTORIO SGARBI!

Precisazioni di Alessandro Rota e Teresa Maria Rauzino autori della petizione:“Salviamo le Torri del Varano, i tesori del Gargano che stanno crollando”su change.org

Vittorio Sgarbi, nell’intervista rilasciata al quotidiano “l’Attacco” (edizione di Sabato 17 Febbraio) ha effettuato dichiarazioni che non corrispondono alla realtà e qui intendiamo dissociarci ufficialmente dalle sue parole e soprattutto dal definire il suo operato come “Pronto Soccorso alle Torri di Varano”.

È bene effettuare innanzitutto una ricostruzione cronologica dei fatti.

CRONOLOGIA

Agosto 2021: Vittorio Sgarbi in occasione della sua presenza in zona per altri motivi, viene invitato a visionare le Torri di Varano in grave stato di degrado da alcune persone del luogo interessate alla loro salvaguardia. Nel gruppo sono presenti Giuseppe Laganella e Teresa Rauzino. In questa occasione Sgarbi dichiara che si sarebbe attivato, se avesse ricoperto una carica pubblica nel futuro governo, per salvare e “ricostruire” le Torri.

Ottobre 2022: Vittorio Sgarbi viene nominato Sottosegretario al Ministero della Cultura del Governo Meloni.

27 Settembre 2023: Teresa Rauzino, a Settembre 2023,  invia una PEC proprio all’ufficio dell’ex-Sottosegretario Sgarbi, richiedendo un intervento urgente per salvare le due Torri di Varano in quanto i segnali di cedimento si facevano sempre più evidenti. Nessuna risposta è mai giunta.

13 Gennaio 2024: un importante crollo ha riguardato la scalinata della Torre Grande.

16 Gennaio 2024: Alessandro Rota, che vive a Torino, appena ricevuta la notizia, invia tramite PEC una segnalazione urgente al Segretario del Ministero della Cultura Mario Turetta, che aveva avuto il piacere di conoscere recentemente, constatando la sua grande disponibilità e reale interesse per i beni culturali del nostro Paese.

17 Gennaio 2024: il Segretario Mario Turetta, immediatamente, risponde inoltrando la segnalazione di Alessandro Rota alla Soprintendenza BAT e Foggia presso gli uffici dell’arch. Anita Guarnieri. Da quel momento sono intercorse le comunicazioni con il Comune di Ischitella, che riteniamo avrebbe dovuto essere tra i primi ad attivarsi concretamente già negli anni passati per la situazione gravosa delle Torri.

22 Gennaio 2024: su un articolo pubblicato sul sito statoquotidiano.it, Giuseppe Laganella afferma che lui e i suoi collaboratori hanno ricontattato Sgarbi, ma loro stessi scrivono che si dimostrano delusi dal disinteresse dimostrato anche in quest’occasione, pubblicando anche i messaggi scambiati con l’ex Sottosegretario.

31 Gennaio 2024: “Il Fatto Quotidiano”, sull’onda delle indagini a carico dell’ex Sottosegretario Sgarbi, venuto a conoscenza del disinteressamento di Sgarbi sulla vicenda delle Torri di Varano,  pubblica sulla sua testata un articolo dal titolo “Sgarbi, ostriche e poi silenzio. Intanto la torre del ‘200 crolla”. A quel punto Sgarbi, nel pieno della bufera mediatica che lo ha coinvolto recentemente, ricontatta il comitato per la Salvaguardia delle Torri e dichiara che si attiverà.

Nel frattempo, ovviamente, la Soprintendente Anita Guarnieri aveva già avviato l’organizzazione di un sopralluogo presso le due Torri di Varano e quanto di sua competenza.

5 Febbraio 2024: la Soprintendente Anita Guarnieri effettua il sopralluogo presso le due Torri di Varano.

11 febbraio 2024: Alessandro Rota in accordo con Teresa Rauzino e alcuni membri del comitato per la Salvaguardia delle Torri, pubblica la petizione online su change.org

16 Febbraio 2024: alla richiesta di aggiornamenti inviata da Alessandro Rota il 6 Febbraio all’ufficio della Soprintendenza, giunge la risposta della stessa ad Alessandro Rota, e non al Comune (cui arriva una comunicazione a parte che il Sindaco s riserva di rendere nota solo lunedi 19 febbraio), prontamente condivisa con tutti i firmatari della petizione online. La Sovrintendente Anita Guarnieri comunica che “in riferimento a quanto richiesto e alla questione segnalata, si rappresenta che la Scrivente ha tempestivamente adottato i provvedimenti di propria competenza, indirizzati alla proprietà e al Comune di Ischitella. Si resta in attesa che tali provvedimenti vengano eseguiti”.

CONSIDERAZIONI

  • Riteniamo molto scorretto che Sgarbi si intesti la salvezza delle Torri. Come dimostrato dalla ricostruzione dei fatti, le dichiarazioni contenute nell’articolo pubblicato su “L’Attacco” di Sabato 17 Febbraio 2024 contengono inesattezze e un tentativo di riabilitazione che, sulla questione delle Torri di Varano, non trova corrispondenza.
  • Occorre ricordare, per quanto riguarda l’intervento istituzionale, chi realmente si è attivato per la salvaguardia delle Torri: il Segretario Mario Turetta e la Soprintendente Anita Guarnieri. Sicuramente sarebbe stato apprezzabile che le Torri venissero tutelate molto tempo fa, quando già erano state fatte segnalazioni di grave incuria di questi luoghi, ma riteniamo che i primi a doversene occupare dovessero essere i proprietari e, in secondo luogo, il Comune di Ischitella attivandosi e notificando tempestivamente lo stato di degrado e pericolosità agli uffici competenti, in primis alla Sovrintendenza di Foggia e al Ministero.
  • Definiamo sbagliato intestare “a qualcuno in particolare’ la salvezza delle Torri di Varano: le Torri vengono salvate grazie al lavoro di tutte le persone che si attivano per denunciare la situazione, che chiedono risposte alle Istituzioni preposte, ma anche solo da chi sottoscrive la petizione (che nel frattempo ha già raggiunto in pochi giorni più di 500 firme). Le due Torri di Varano (e la grave situazione che ne mette in pericolo la sopravvivenza) non devono essere strumentalizzate ai fini della gloria personale di politici, giornalisti o chicchessia.
  • È inaccettabile che certe posizioni capziose vengano sostenute anche da chi, pur dicendo di rappresentare il comitato di attivisti per la Salvaguardia delle Torri di Varano, non si è nemmeno degnato di firmare la petizione. È un controsenso che, al di là delle rispettabili opinioni personali, non fa bene alla causa: l’obiettivo comune è di salvare un luogo caro a tutti.
  • Riteniamo che l’unica strada, se anche stavolta i proprietari delle due Torri non si attivassero tempestivamente per effettuare gli interventi necessari, sia la procedura di Esproprio di Beni Culturali, secondo cui lo Stato può entrare in possesso di un immobile a scopo di pubblica utilità e a fini di tutela, fruizione pubblica e ricerca, corrispondendo un’indennità al proprietario.

DICHIARAZIONE PERSONALE di Alessandro Rota

“Le due Torri di Varano sono un luogo a cui sono fortemente legato. I miei trisnonni possedevano uno dei più antichi pagliai, le tipiche abitazioni dei pescatori della zona del Lago di Varano. Quello della mia famiglia materna, i D’Errico, era proprio davanti la Torre Grande di Varano fin dai primi anni dell’Ottocento, probabilmente anche da prima, e lì vi rimase fino agli anni ’80: era l’ultimo esistente.

Tutte le estati, da Torino andavo a Ischitella e giocavo con i miei cugini e amici proprio alle Torri di Varano: era bello immaginare che la Torre Grande fosse un grande castello, e la Torre Piccola un piccolo avamposto che delimitava e proteggeva. Era un luogo che possedeva una magia particolare: la magia della Storia e delle Storie.

È infatti importante ricordarsi che luoghi come questo non sono solo un riferimento importante per la storia locale, ma lo sono anche per tutte le persone le cui famiglie sono qui radicate attraverso le tradizioni e le usanze. Mia nonna Maria Libera D’Errico mi raccontava di quando la Torre Grande era ancora intera e lei, negli anni ‘50, insieme ad altre famiglie del posto, partecipava a organizzare banchetti e ricevimenti al suo interno, e che anche il tetto era accessibile, da cui si vedeva un bellissimo panorama sulla laguna e sul mare.

Pensate quanto fosse meraviglioso: quei luoghi fino al secolo scorso erano vissuti quotidianamente, fino a quando lo spettro dello spopolamento e dell’incuria ne hanno decretato l’abbandono totale e i conseguenti crolli rovinosi.

Tutto ciò è vergognoso: dapprima il degrado, poi certe dichiarazioni che contrastano con la realtà dei fatti. Non accetto che qualcuno si voglia prendere glorie sulle “spalle” delle povere Torri che, moribonde, chiedono aiuto inascoltato da troppo tempo.

Ma, per fortuna, non tutto è perduto: le Torri ci stanno dando un forte segnale, l’ultimo. E se non lo cogliamo stavolta, Ischitella perderà un fondamentale simbolo del suo patrimonio storico culturale.

Sono convinto che la nostra Storia ci parli, e se la ascoltiamo, noi tutti e le generazioni future avremo solo da guadagnarci, in tutti i sensi.

E se Sgarbi, di cui ho sempre apprezzato le sue competenze in ambito artistico e storico, volesse fare qualcosa per le Torri di Varano, lo faccia a partire da ora ma senza attestarsi meriti sul lavoro fin qui svolto da altri.

Ci tengo a fare riferimento ad alcuni versi di una poesia che mi rappresenta, di Pier Paolo Pasolini:

Io sono una Forza del Passato. Sono nella tradizione, è il mio amore. Vengo dai ruderi, dalle chiese, dalle pale d’altare…

Penso che questi versi, in cui la valorizzazione della Storia è la chiave per il Futuro, andrebbero affissi davanti alle Torri di Varano: sarebbero di ispirazione per molti.”

DICHIARAZIONE PERSONALE di Teresa M. Rauzino

Torri del Varano, luoghi del cuore “sgarrupati” del Gargano

“Con il “Centro Studi Martella” dedicai a “Ischitella e il Varano, dai primi insediamenti agli ultimi feudatari”, il terzo volume della collana “I luoghi della memoria”, pubblicato nel 2003 dall’editore Cannarsa. Mobilitai studiosi di storia patria e docenti universitari per approfondire ed illustrare la storia medievale di Ischitella, simile a quella di Peschici: i feudatari sono stati più o meno gli stessi.

Prima di approfondire la storia dei Turbolo e dei Pinto y Mendoza, mi ero appassionata a una storia raccontata dalla scrittrice Angela Picca: “Syfridina. Contessa di Caserta (1200 ? – 1279). Syfridina possedeva anche il feudo di Ischitella e rimase fino alla morte fedele alla dinastia sveva. Il figlio Riccardo di Lauro aveva sposato Violante, figlia naturale di Federico II. Alcuni studiosi, non citando alcuna fonte, attribuiscono a

un Conte di nome Riccardo la costruzione delle due torri circolari del Varano tra il 1269 e il 1270. Riccardo, dopo la morte della madre Syfridina, giurò fedeltà agli angioini per non perdere il feudo? Fu proprio lui o suo figlio Riccardo II a costruire le due Torri a difesa della laguna varanea? Molti dubbi, in assenza di

documentazione storica fedecerta, restano.

Detto questo, le due Torri del Varano insieme all’abbazia di Kàlena e altri monumenti “sgarrupati” di cui il Gargano è desolatamente costellato, hanno rappresentato per me dei “luoghi del cuore” da salvare dal degrado e dall’indifferenza. E da porre all’attenzione dei cittadini, delle Istituzioni e degli Enti preposti alla

tutela, come facemmo nel convegno del 2009 sui “I tesori garganici dimenticati” organizzato a Cagnano Varano dall’Associazione “ Schiamazzi”.

Torri del Gargano degradate, poste in una stupenda cornice paesaggistica, ed escluse dalla pubblica fruizione. Davvero inaccettabile per gli amanti della storia e dell’arte, ma anche per gli studenti che in tutti questi anni ho cercato di sensibilizzare all’amore e al rispetto del nostro territorio e dei suoi monumenti. Nel 2012 con la mia scuola, l’Istituto superiore “Mauro Del Giudice” di Rodi Garganico supportato dal Gruppo

archeo-speleologico Argod, ho portato varie classi a visionare le “Sentinelle del mare” pugliesi. Le due Torri, poste a difesa del Varano, sono state le prime tappe del percorso di ricognizione sul campo. Sono seguite, negli anni successivi, altre visite guidate alle torri.

In questi anni, dopo gli appelli, dopo le Pec inviate nel 2019 al Comune di Ischitella e alla Soprintendenza dinFoggia, dopo la manifestazione con gli Arcieri storici di Turris maior e con le Associazioni (memorabile l’“invettiva” lanciata da Beniamino Piemontese contro chi, pur potendo, non interveniva a salvare la Torre Piccola), dopo l’Audizione del 6 ottobre 2021 alla commissione Cultura della Regione Puglia con Massimo Bray, è stato un colpo al cuore dover assistere alle mancate azioni Istituzionali … all’assoluto nulla cosmico.

Poi la famosa gita sul sandalo con Sgarbi, cui partecipai anch’io. Parole, parole, parole …

Dal 27 settembre 2023, data in cui ho inviato via Pec una “Segnalazione pericolo crollo Torre Piccola e Torre Grande Varano (in località Foce Varano Ischitella) e richiesta intervento Ministero all’attenzione del sottosegretario Vittorio Sgarbi” (con ricevuta di avvenuta consegna da parte del destinatario, ma senza alcuna risposta), ho dovuto assistere alla lenta “agonia di pietra” delle due Torri del Varano. Assistere, impotente, al loro inesorabile sgretolamento.

Nessuna azione di “Pronto Soccorso” da parte di chi era preposto istituzionalmente ad effettuarla.

Il 13 Gennaio 2024 la scalinata della Torre Grande è rovinosamente crollata. 

Spero vivamente che non sia la fine ingloriosa di questa piccola, grande storia triste …

Ad altri crolli ho assistito in passato. A Santa Maria di Kalena, la “chiesa nuova” è ancora en plein air…  Il grande affresco (degradato) dell’ex  refettorio dei Canonici Lateranensi inaccessibile…

E il campanile a vela, con un prezioso bassorilievo della Madonna orante del 1393, è ancora pericolosamente pericolante, nonostante, dal  lontano 2016,  un decreto della soprintendente Bonomi  ne prescriva  l’immediato consolidamento…

Chi è tenuto a intervenire lo faccia, senza attendere ulteriori crolli”. 

L’ appello è di continuare a firmare e a far firmare la petizione “Salviamo le Torri del Varano, i tesori del Gargano che stanno crollando ” su change.org

Ecco il link

https://chng.it/hTY7ZBk8DF