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GOLFOGATE A MANFREDONIA, MONS. MOSCONE: «SIAMO PREOCCUPATI»

«Siamo stati raggiunti quest’oggi dall’incresciosa notizia delle eseguite ben sette misure cautelari a carico di altrettanti indagati tra cui alcuni funzionari pubblici della nostra Città e alcuni responsabili di una società partecipata», esordisce padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia, che aggiunge «Come Pastore di questa antica Chiesa del Gargano ‘non posso non tacere’, come insegna il profeta Isaia.

La nostra Città e il nostro Territorio, offuscati e offesi da fatti di violenza mafiosa e di perdurante illegalità, ci chiedono di accresce la fiducia nelle Istituzioni dello Stato, che è presente, dando un migliore giudizio della loro qualità e delle loro performance. Al tempo stesso impongono di convertirci ad un modo di vivere più umano e trasparente, caratterizzato da onestà, rettitudine e legalità, promuovendo una società più giusta e fraterna».

Poi padre Moscone sostiene «Con forza, dunque, non posso che continuare a ribadire che, anche in contesti ardui e problematici come il nostro, è possibile costruire un futuro diverso, che semina e raccoglie frutti di legalità, sconfiggendo le “strutture di peccato” e innescando alleanze positive per riedificare nella giustizia la casa comune della nostra bella e amata Manfredonia.

Nel denunciare questo grave evento criminoso, mi stringo con tutto il mio fraterno sostegno alle Istituzioni dello Stato che vigilano ed operano per la legalità, e alla sbigottita popolazione di Manfredonia, che incoraggio a continuare a percorrere il cammino già intrapreso di comunità laboriosa, onesta ed ospitale che vive nella legalità e testimonia la civile convivenza e la bellezza del Vangelo». Poi l’arcivescovo sipontino conclude «Manfredonia, coraggio, non arrenderti, rialzati, lo devi alla tua storia, al tuo territorio, ma soprattutto alle generazioni che stanno crescendo e meritano un futuro pieno di speranza!».