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VICO/ ANZIANI. TOCCARE CON MANO È DIVERSO DAL RACCONTARE          

Ho toccato con mano in questi ultimi mesi cosa affronta una famiglia nell’assistere un anziano. Una vera via crucis se l’anziano è anche non sufficiente e bisognevole di cure sanitarie. L’unica nota positiva, a cui va il mio e nostro sentito ringraziamento, le cure, l’assistenza, la benevolenza, la vicinanza del personale a tutti i livelli, di una struttura privata nella vicina Rodi Garganico ad un passo dal municipio. GRAZIE!

Ma torniamo a mente fredda alle piaghe del sistema sanitario  e a quel racconto infinito di promesse, tante, di fatti, pochi anzi nessuno. Siamo tutti in attesa di capire gli effetti pratici del Piano Sanitario di Riordino Territoriale e la sua attuazione in tempi decorosi. Questa parte del Gargano vive la sua emergenza quotidiana, fatta di episodi edificanti e miracolistici, che solo la buona volontà del poco personale in servizio riesce a colmare. Il dramma resta, le emergenze si moltiplicano. La gente è paziente.

Abbiamo scritto e ripetuto che, gli anziani rappresentano la quota preponderante della popolazione garganica. Inoltre, i grandi vecchi che hanno superato o sono vicini agli 80 anni, sono a loro volta la quota più elevata. Questo dato significa un’elevata esposizione che nei prossimi mesi e anni è destinata all’emergenza.

Le scarse strutture finiscono per dover fronteggiare tipologie di utenza ad elevato carico assistenziale, e la loro scarsa copertura è assolutamente inadeguata, tanto da aver determinato l’impennata del “mercato dell’arrangiare” ricorrendo alle “badanti”. Mercato, per buona parte in nero, valutato con molta approssimazione, a livello nazionale, in circa 15 miliardi annui.

La non autosufficienza sarà sempre più una priorità visto che, già oggi, la pressione della domanda sulle scarse strutture non trova risposte e non è in grado di affrontare i bisogni di tutela con risorse interamente private.

Di questa realtà sociale della non autosufficienza è urgente prenderne atto. Il Piano Sanitario di Riordino Territoriale deve calarsi nel contesto in cui si trova la sanità del Gargano in generale e, in particolare, nel nostro distretto, senza tentennamenti o meline burocratiche, mettendo le strutture, ripristinando i servizi che ci sono stati colpevolmente sospesi, il personale in condizioni di rispondere agli utenti e alle loro famiglie.

La vita si è allungata e questa è la fase in cui la medicina va verso la promozione e valorizzazione delle capacità residue delle persone. Non si tratta quindi di scaricare sulle famiglie i vuoti del sistema sanitario, ma di trovare percorsi condivisi con piena responsabilità territoriale, su come adattare spazi, attività, contesti mirati all’invecchiamento progressivo della popolazione garganica.

michele angelicchio