Il Consiglio regionale della Puglia ha confermato ieri, a scrutinio segreto, la validità della cosiddetta “norma anti-sindaci”, che obbliga i primi cittadini a dimettersi almeno sei mesi prima per potersi candidare alle prossime elezioni comunali 2025. La decisione ha spaccato la maggioranza e sollevato forti reazioni politiche.
Secondo il regolamento attualmente in vigore, un sindaco in carica che desideri candidarsi a un diverso incarico istituzionale deve presentare le dimissioni con un preavviso di sei mesi. La conferma di tale vincolo normativo è giunta con 28 voti contrari all’abolizione della norma, includendo anche 9 esponenti della maggioranza che si sono allineati all’opposizione.
Divisioni nella maggioranza su elezioni comunali 2025
Il voto ha evidenziato una profonda frattura all’interno della maggioranza che sostiene la Giunta regionale. Nove consiglieri di area governativa hanno infatti votato insieme ai 19 dell’opposizione, determinando la bocciatura della proposta di modifica normativa. Secondo fonti interne al Consiglio, il tema ha generato un forte dibattito non solo tecnico ma anche politico, soprattutto per il ruolo strategico che i sindaci giocano a livello locale.
Alcuni primi cittadini pugliesi, interessati a candidarsi alle elezioni comunali 2025, avevano manifestato nei mesi scorsi l’intenzione di chiedere una revisione della norma. Tuttavia, la scelta dell’aula conferma la volontà di mantenere la distinzione netta tra ruolo amministrativo e candidatura elettorale.
Approvati Osservatorio per l’autismo e riforma del terzo settore
Nonostante la spaccatura sulla norma anti-sindaci, la seduta consiliare ha prodotto anche risultati concreti in altri ambiti. È stata infatti approvata la riforma del terzo settore regionale, che introduce nuovi strumenti per il sostegno delle organizzazioni no-profit, e istituito ufficialmente l’Osservatorio per l’autismo.
Quest’ultimo organismo avrà il compito di monitorare le politiche pubbliche in materia di neurodivergenze e fornire un supporto economico alle famiglie pugliesi. La misura, accolta con favore da molte associazioni, mira a colmare le lacune territoriali in termini di assistenza e inclusione scolastica.
Prospettive future per le elezioni comunali 2025
Dopo il voto del Consiglio, resta da chiarire se l’attuale norma sia compatibile con i principi costituzionali. Alcuni sindaci hanno annunciato di voler sottoporre la questione alla Corte Costituzionale per valutare la legittimità del vincolo temporale.
Nel frattempo, la normativa resta in vigore e sarà determinante per la composizione delle liste alle elezioni comunali 2025. La prossima tornata amministrativa si prevede particolarmente delicata, in un contesto di crescente attenzione all’autonomia locale e alla trasparenza dei percorsi politici.