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Un Auditorium per celebrare Andrea Sacco e la Musica Popolare del Gargano

La proposta dell’Auditorium della Musica Popolare del Gargano nasce nel 2006 come idea. Rientra nelle mission dell’Associazione Culturale Carpino Folk Festival due anni fa. Ma solo nel settembre scorso diventa di dominio pubblico allorquando stringono i tempi per la pianificazione strategica di Area Vasta "Capitanata2020". Il 17 marzo 2006 rappresenta un appuntamento importante e indimenticabile per il Carpino Folk Festival e per il territorio di Capitanata, muore Andrea Sacco l’interprete di canti tradizionali più famoso del Gargano.
Fin da subito l’associazione si muove per fargli dedicare una via, una piazza o un edificio pubblico. Ma Andrea Sacco attraverso i suoi canti e la sua mundanara era riuscito non solo a trasferire in modo chiaro e nitido l’essenza di ciò che siamo, simili ma unici, ma anche a raccontare il nostro orizzonte arcaico. Un orizzonte non dimenticato, ma ancora presente nei nostri cuori e nel nostro codice culturale identitario. Come tramandare alle nuove generazioni quello che Andrea Sacco rappresenta? Vari sono i progetti pianificati, tra essi un Auditorium che fosse identificativo della suo/nostro essere garganici.
 
Il 2007 è l’anno della ratifica del Parlamento Europeo della Convenzione dell’Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale. Da quel momento infiniti sono le occasioni in cui si discute come identificare un bene culturale immateriale. Molti sostengono che l’identificazione debba avvenire individuando, ad es. nel campo delle tradizioni musicali, un bene materiale contenitore dei valori e dei simboli della tradizione  e quindi di un bene intangibile del territorio italiano. Da questo prendiamo spunto per un Auditorium che rappresenti tutta la tradizione musicale popolare.
 
Siamo ai nostri giorni e si passa da un progetto ideale a qualcosa di più realistico e più vicino alle esigenze del territorio della Capitanata. Un Auditorium della Musica Popolare multifunzionale che consenta l’utilizzo per ogni aspetto della vita sociale delle nostre terre, tra le meno servite e svantaggiate del territorio nazionale da forme di aggregazione politica, economica e sociale.
Un Auditorium costruito da un grande architetto, garanzia di integrazione con l’ambiente in cui vive l’essere umano e in generale con l’ecosistema circostante, idoneo alla realizzazione di ogni tipo di evento, da quelli artistici e culturali (concerti, spettacoli, mostre artistiche, proiezioni) a quelli economici (fiere, esposizioni) e politici (congressi, dibattiti, comizi), capace a sua volta di creare sviluppo.
 
Ma l’Associazione Culturale Carpino Folk Festival non è ancora soddisfatta. Un Auditorium come delineato deve avere una dimensione quantomeno regionale, di qui la necessita di scrivere al Presidente della Regione Puglia. Ma occorreva anche che l’Auditorium fosse un esigenza veramente sentita dalle genti del territorio in cui dovrebbe essere costruito, di qui la necessità di chiederne la sottoscrizione attraverso il portale www.carpinofolkfestival.com
 
Le sottoscrizione a pochi giorni dall’avvio sono già molte. Artisti, giornalisti, scrittori, registi, politici, albergatori, associazioni culturali, simpatizzanti del festival ma anche tanta gente comune, per lo più giovanissimi hanno risposto positivamente e molti di loro hanno sentito il bisogno di dire qualcosa di diverso rispetto al testo proposto.
Ecco i più significativi.
Il regista Ferruccio Castronuovo scrive "Sono pienamente d’accordo con la vostra iniziativa per la costruzione di un auditorium a Carpino. Mi sono sempre battuto per la rivalutazione della musica e della cultura popolare come valore universale della comunicazione tra le genti. Carpino oggi ha saputo recuperare un importante ruolo nel gestire e continuare una tradizione che si è imposta anche e soprattutto all’attenzione dei giovani. Quindi ben venga l’auditorium e che sia utilizzabile sia per le grandi manifestazioni estive che per altre situazioni durante tutto il resto dell’anno che verrebbero sicuramente programmate in uno spazio così importante."
 
Egregio Presidente Vendola, questo progetto ambizioso ma concreto oltre che mirare a contenere, divulgare e valorizzare una parte considerevole della ricchezza e della potenzialità culturali di una Regione ovunque nel mondo apprezzata potrà, a mio avviso, rappresentare una sorta di sfida anche per le Amministrazioni locali che, riconoscendone l’alto valore intrinseco, mi auguro vorranno appoggiarlo sul nascere e soprattutto mai smettere di aiutarlo a crescere. Con viva cordialità
Marisa Travascio
 
Spett.le Presidente Vendola, il Gargano è una terra magica, una terra ricca di storia e di cultura. Il Gargano è una terra dove vive gente consapevole, orgogliosa della propria terra e delle proprie tradizioni.
L’auditorium della Musica Popolare del Gargano, proposto dall’Associazione Culturale Carpino Folk Festival, è un’opportunità di sviluppo per la nostra terra, un luogo dove poter celebrare degnamente la nostra storia e la nostra tradizione.
La Puglia non è solo Salento, la Puglia per crescere ha bisogno del Gargano, e laddove ci siano proposte concrete come questa, bisogna battersi affinché si realizzino.
Sono sicuro che Lei sarà al nostro fianco in questo ambizioso progetto.
Domenico Prencipe per "il diario Montanaro"
 
L’Associazione Culturale "Punto di Stella (Peschici), nella persona del suo presidente Piero Giannini, non può esimersi dal prendere in considerazione simile iniziativa. Soffrendo sulla propria pelle la totale assenza nell’ambito del proprio territorio di un contenitore culturale che ne accolga le progettualità, non può che augurarsi che il progetto della consorella CarpinoFolkFestival veda la luce radiosa che si merita per rilanciare una volta per tutte (e da oggi bando alle chiacchiere!) una terra bisognosa di considerazione e rispetto. Anzi, avanza l’ipotesi, neanche tanto peregrina, di una sorta di "patto di sangue" fra i vari sodalizi che operano sul territorio garganico per portare avanti istanze intelligenti e foriere di benefici per la collettività, facendo proprio il dumasiano motto "tutti x uno, uno x tutti"!
 
Scrive Gaetano Berthoud presidente dell’associazione "Io sono garganico": "Un forte invito a tutti a partecipare a questa importante sottoscrizione. Il Gargano merita infrastrutture di un certo livello, l’impegno di tutti voi a contribuire a questa causa permetterà una forte riflessione, non solo da parte della politica regionale, ma un invito ai politici locali ad ascoltare di più noi liberi cittadini e associazioni. Un auditorium nel Gargano potrà portare sviluppo economico e culturale, potrebbe diventare un riferimento sociale per chiunque crede che non ci sia un punto di partenza per le nostre idee e iniziative culturali."
 
A titolo personale, a nome di SVEGLIARSinCOLLINA ed anche del Distretto Culturale DAUNIA VETUS sostengo l’iniziativa-appello del Carpino Folk Festival per la valorizzazione dell’intero patrimonio identitario della Puglia e della Capitanata in particolare. A partire dalla miniera "musica popolare" e dell’Auditorium del Gargano. Passando dal recupero di una tradizione culturale raffinata come quella degli scriptoria benedettini, a partire dal restauro dell’Abbazia di Kàlena. E non tralasciando la salvaguardia di beni architettonici come il Rosone della Cattedrale di Troia e l’immensa tradizione gastronomica, legata a prodotti tipici locali, a rischio estinzione e dalle proprietà organolettiche uniche e irripetibili. Mettiamoci in rete e facciamo turismo lungo questi itinerari di qualità e di sensibilità culturale.
Antonio V Gelormini
 
Gli fa eco Teresa Maria Rauzino.
A nome mio personale e come presidente del Centro Studi Martella di Peschici, condivido l’appello del Carpino Folk Festival al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, affinché nell’approvazione del "Piano strategico di Area Vasta. Capitanata 2020" dia priorità al finanziamento di progetti culturali di alta levatura come l’Auditorium del Gargano, per valorizzare quello scrigno prezioso che è il patrimonio di musica popolare di Carpino.
Auspichiamo che, tra i progetti presentati, sia finanziato anche il restauro dell’Abbazia di Kàlena, in agro di Peschici (FG) un altro sicuro punto di forza della Regione Puglia, attrattivo fin dai primi anni del Novecento del turismo culturale e non del Promontorio. Basta con le porte chiuse e con la dispersione inconsulta dei nostri tesori!
 
Concludiamo questa rassegna con Michela Mezzanotte
Nuovo simbolo della Musica, della Cultura, dell’Arte, ma soprattutto dell’Architettura la quale si presenta al nostro paese, quasi come un tema a se stante, un popolo conservatore, un mentalità non sempre aperta alle nuove tecnologie e le nuove proposte che appaiono per l’occhio italiano troppo azzardate. Fondere vecchio con il nuovo, con l’avanzato, guardare avanti e non rivolgersi sempre al passato. L’Italia è un paese che vanta ancora la sua storia antica, e tutti ne siamo fieri; ma dov’è il nuovo? Noi popolo di costruttori di inventori di grandi architetti siamo tra gli ultimi della classifica europea. Un Auditorium che sia il grido delle nuove generazioni, il simbolo della Novità.
Non lasciamo che il tempo continui a correre, lasciamo una traccia del suo passaggio.
 
Antonio Basile
Ufficio Stampa
Associazione Culturale Carpino Folk Festival