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«Su ogni pieno di benzina oltre il 62% va in tasse»

Lanciata dalle associazioni dei benzinai (Faib Aisa-Confesercenti, Fegica-Cils e Figisc Anisa-Confocommercio) la campagna d'informazione “Quanto ti costa?”. «Senza questo balzello, un litro di verde costerebbe meno di un litro di acqua minerale, meno della metà di un litro di latte e quasi la metà di una tazzina di caffè espresso al bar». «Un litro di super senza piombo costa, tasse escluse, 0.43 euro al litro»

Su ogni pieno di benzina da 50 euro, oltre 31 euro “bruciano” in tasse, tra accisa e Iva. Il “peso”, fiscale che grava sul carburante raggiunte infatti oltre il 62% del prezzo pagato agli automobilisti. Ma senza questo balzello, un litro di verde costerebbe meno di un litro di acqua minerale, meno della metà di un litro di latte e quasi la metà di una tazzina di caffè espresso al bar. A fare i conti sono i benzinai che scendono in campo – con una vera e propria campagna d’informazione ai cittadini-consumatori sui prezzi della benzina – che rinviano al mittente le critiche e le accuse sull'andamento dei costi dei carburanti e parlano di «verità taciuta», sottolineando che «il margine industriale lordo» incide solo per l’11% sul prezzo finale e che i «gestori ricavano meno di un euro e mezzo dei 50 euro spesi per un pieno da un automobilista». Su una spesa di 50 euro di carburante 31,06 euro (il 62,134%) vanno alle casse dello Stato sotto forma di tasse, 13,66 euro (il 27,32%) sono il costo per la materia prima sui mercati internazionali mentre 3,83 euro (il 7,65%) va ai petrolieri e 1,45 euro (il 2,9%) ai gestori. «Un litro d’acqua minerale acquistato in un negozio di alimentari costa 0,54 euro, un litro di latte 1,29 euro mentre un litro di caffè consumato al bar, 17.34 euro. Tutti prezzi al netto delle tasse. Un litro di super senza piombo costa invece, sempre tasse escluse, 0,43 euro al litro» spiegano i benzinai della Faib Aisa-Confesercenti, della Fegica-Cils e della Figisc Anisa-Confocommercio in una nota, sottolineando che «l'acqua costa il 126%, il latte il 300% ed il caffè il 4.033% in più rispetto alla benzina». Si tratta di una «verità solare e taciuta», proseguono i gestori che lanciano una provocazione: «Come si spiegano allora i numerosi interventi legislativi, le alzate di scudi delle associazioni di consumatori e le indagini dell’Autorità di controllo che si succedono da 13 anni senza soluzione di continuità?». Quella sull'andamento ed i livelli dei prezzi dei carburanti è «una verità semplice ed essenziale, che non trova però spazio nei dibattiti di politici, professori ed esperti. Verità negate ai cittadini-consumatori», proseguono le associazioni di categoria dei benzinai che hanno «deciso di dare vita ad una inedita campagna d’informazione – “Quanto ti costa?” – rivolta ai cittadini-consumatori che fanno regolarmente il loro ingresso nei 25000 punti vendita esistenti, per effettuare circa 6 milioni di rifornimenti ogni giorno dell’anno». Una campagna – concludono i benzinai – per «garantire ai cittadini una fregatura in meno, ed ai gestori giustizia».