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Arriva Natale: meglio acquistare giocatttoli a basso impatto ambientale

Esistono e molto spesso non sono in vendita, nel senso che sono quelli che genitori e figli inventano da sé. Anche quando si parla di giocattoli, infatti, vale la regola di non fare del bambino un
consumatore prima del tempo.  All’inizio della vita, di giocattoli non
c’è bisogno: si gioca con tutto quello che ci circonda, il corpo, il
corpo dei genitori, gli oggetti di uso comune. Poi si possono costruire
i divertimenti con quello che si trova in casa: pasta di sale, pasta per
modellare con ingredienti come farina, sale, lievito, oggetti che
possono trasformarsi in strumenti musicali come percussioni o sonagli
(vanno bene le pentole, le bottiglie piene di sale o pastina, i mestoli).

Conoscevo un bimbo che aveva una cesta piena di bellissimi giochi e
immancabilmente ne estraeva una rudimentale spada di legno e diceva con
gli occhi che si illuminavano: "Questa me l’ha fatta il mio papà". Da
qualche tempo, c’è chi in casa si fa il Didò; sui blog delle mamme
circolano alcune ricette, una è questa: due tazze di farina, 1 tazza di
sale fino, 1/2 tazza di maizena, 2 cucchiai di olio, 1 cucchiaio
abbondante di cremor tartaro (si trova in farmacia), 2 tazze di acqua.
Tutta roba naturale, insomma. Seguono istruzioni: mescolate gli
ingredienti nell’ordine riportato in un pentolino per 5 minuti, poi,
quando inizia a diventare faticoso, aspettate che si raffreddi e
modellatelo con le mani; a quel punto il Didò è pronto per essere
colorato (con colorante alimentare, naturalmente).

In ogni caso, capiterà di andare a comperare dei giocattoli. È bene
sapere che gli oggetti di plastica sono prodotti con l’uso di petrolio e
altri agenti chimici e che in commercio ci sono giochi atossici ed
eco-compatibili, fatti in legno – un materiale consigliato perché è
naturale e "caldo", meglio se non trattato e con le parti dipinte o
verniciate che devono poter essere morse o succhiate – o in cartone, o
in happy mais, e cioè cilindretti di mais colorati che a contatto con
l’acqua diventano modellabili e adesivi permettendo di costruire oggetti
a basso impatto. Ci sono moderni peluche ecologici, arrivano
dall’Inghilterra e si chiamano Cuskì. Sono pupazzetti abbastanza amorfi,
senza occhi, cuciture rigide, parti sporgenti o dure, confezionati in
fibra naturale ricavata dal bambù. Sono atossici, lavabili,
antibatterici, assorbenti e biodegradabili.

Tornando in Italia, il Centro consumatori consiglia di comprare
orsacchiotti e animali di peluche in fibre naturali (mohair, cotone) e
di lavarli prima di darli al bambino. In teoria la sicurezza dei
giocattoli è garantita dall’Unione europea che ha creato il marchio CE:
controllate sempre che ci sia. E tenete presente che alcune bambole di
plastica e alcuni giocattoli "d’azione" sono fatti con Pvc, sostanza
polimerica contenente cloro, e con ammorbidenti che li rendono più
duttili. Il Pvc è considerato uno dei tipi di plastica potenzialmente
più nocivi. E le bambole di pezza non sono poi tanto male …

/franco di cosmo/