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Vieste – Una rete di defibrillatori per azzerare la mortalità da arresto cardiaco

Il totem con il defibrillatore
Presentato il progetto che potrebbe ridurre o addirittura annullare i casi di decesso improvviso a causa dell’interruzione dell’attività del cuore

La morte per infarto è un evento naturale per il quale è impossibile prevederne la data e che può colpire anche i soggetti che non hanno mai presentato cardiopatie. Statisticamente colpisce un cittadino ogni mille e in Puglia colpisce 150 persone al giorno, una ogni 9 minuti. Elevatissima la percentuale di decessi per i soggetti colpiti da infarto: ben il 97%, per il 50% dei quali risulta vano l’intervento degli addetti del 118. Infatti è stimato in 14 minuti il tempo medio intercorrente tra quando il soggetto viene colpito da arresto cardiaco a quando giungono i primi soccorsi dal personale medico, tempo spesso insufficiente per salvare la vita dell’infartuato.
Il ricorso tempestivo all’uso dei un defibrillatore, invece, eleva la percentuale di salvezza dal 3 fino al 60%.

Il totem con il defibrillatorePer questo scopo è nato il progetto PAD, Public Access Defibrillation, ossia una rete di defibrillatori ad accesso pubblico, distribuita nei punti nevralgici di una città come, ad esempio, farmacie, centri commerciali, bar, parrocchie, palestre, strutture turistiche ricettive e ristorative; in ogni punto viene installato un totem, ossia una colonnina dotata di un monitor a sfioramento con le indicazioni su cos’è una "postazione PAD", e di un defibrillatore semiautomatico protetto da un vetro il cui sfondamento aziona una chiamata verso la centrale operativa del 118 che provvede ad inviare un’unità sul posto. Oltre a queste postazioni fisse, ne vengono previste altre mobili come i mezzi delle forze dell’ordine e della protezione civile, scooter attrezzati per volontari e autobus urbani.

L’utilizzo di questi defibrillatori semiautomatici è estremamente semplice, come si può constatare dal video dimostrativo: una comoda guida vocale aiuta il soccorritore in ogni fase dell’intervento, dall’apposizione dei sensori fino all’effettuazione della scossa, passando per l’analisi del battito cardiaco. Ciò nonostante, l’utilizzo di questi defibrillatori è consentito solo ai "First responder", ossia a quei volontari che hanno frequentato un corso di formazione tenuto dai responsabili del progetto PAD, necessario per impartire le nozioni indispensabili alla diagnosi di un arresto cardiaco ed a prestare il primo intervento con il defibrillatore semiautomatico, in attesa dell’arrivo del personale del 118.

Il progetto PAD è stato presentato dall’infermiere viestano Renzo Vescera in un incontro che si è tenuto venerdì 26 febbraio presso il plesso "Delli Santi" della Direzione Didattica di Vieste. In quella sede, la dott.ssa Ersilia Nobile in qualità di Primo Cittadino, ha dato la piena disponibilità a collaborare al progetto, esaltandone l’iniziativa. L’assessore al turismo Nicola Rosiello ha sottolineato l’importanza di dotare ogni struttura turistica ricettiva e ogni lido balneare di un defibrillatore e di formare personale idoneo all’uso, soprattutto in virtù delle carenze sanitarie a cui il territorio è costretto a sottostare.

"L’intento di questo progetto – ha dichiarato Renzo Vescera alla conclusione dei lavori – è fare di Vieste una nuova Piacenza, dove non si muore più di infarto".

Sandro Siena

Link: Il cuore di Piacenza

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