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Pesca, dal 1° giugno niente più cannolicchi «allievi» e bianchetto

Niente più seppie, cannolicchi e telline sulle tavole degli italiani che potranno dire addio anche a rossetti, bianchetti e calamaretti, frittura di paranza per eccellenza in tutta l’Italia ma specialmente in Puglia. Tutto questo a partire dal primo giugno con l’entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo. Le disposizioni comunitarie coinvolgono circa 1.000 pescherecci in tutta Italia e 3.000 addetti, per un volume d’affari che incide per il 5% sul totale del settore. Particolarmente colpita è la marineria pugliese che già preannuncia dure proteste giacchè la nuova normativa apre le porte al pesce di importazione. La Commissione europea, infatti, detta nuove regole per la pesca nel Mediterraneo, con maglie più larghe che rendono impossibile, ad esempio, la cattura dei calamaretti e dei rossetti essendo molto piccoli, e nuove distanze dalla costa a non meno di 1,5 miglia per le reti gettate sotto costa, che diventano 0,3 per le draghe usate per la cattura dei bivalvi, come telline e cannolicchi che vivono e si riproducono a pochi metri dalla costa. Prelibatezze che godono di una solida tradizione gastronomica italiana ma che si scontrano con l’obiettivo dichiarato dell’Ue di tutelare le specie a rischio e il nutrimento dei pesci adulti, imponendo quindi limiti a metodi e confini dei territori di pesca.

Il Regolamento Mediterraneo è penalizzante soprattutto per l’Italia, Paese per antonomasia della piccola pesca a cui è dedita il 5% della flotta. E ora occorre saper affrontare una nuova realtà che, a detta delle associazioni di categoria a partire dall’Agci Agrital, deve essere governata, dopo aver giocato a Bruxelles senza successo la carta di deroghe e proroghe. E se non sono mancate le proteste, come quella dell’associazione Marinerie d’Italia davanti al ministero delle Politiche agricole a Roma, ora si pensa ai Piani di gestione da presentare all’Ue, ovvero a deroghe per maglie e distanze che permetterebbero la cattura delle specie messe a rischio dalle nuove disposizioni; ma anche a misure economiche in grado di alleviare i pescatori penalizzati.

E a questo proposito c’è qualche novità per vongole e cannolicchi; secondo una circolare ministeriale infatti, rende noto la Federcoopesca, è in via di perfezionamento la procedura per una deroga. Un rinvio possibile anche per le telline perché, secondo la Lega Pesca, la Commissione europea potrebbe escludere dal Regolamento Mediterraneo il divieto dei rastrelli da natante, trattandosi di attrezzi non trainati. Per ora si sta a guardare e nell’incertezza, ben venga un bel piatto di spaghetti con le telline, tanto per non dimenticare un sapore che ha meritato il riconoscimento di slow food. L’Italia ha già chiesto una deroga, conferma il ministro per le politiche agricole e della pesca Giancarlo Galan.