Attendono le spettanze arretrate. L’appello del sindaco all’azienda dei rifiuti per la differenziata: percentuale ancora bassa.
E’ partita alcuni giorni fa – mittente l’amministrazione comunale- la lettera di contestazioni alla ditta Teknoservìce che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani in paese. Una lettera con la quale il Comune intende contestare all’azienda una serie di inadempienze che ritiene di aver riscontrato in merito al servizio espletato. "Per il momento ci siamo fermati alla parte riguardante la raccolta differenziata che è stata quantificata e perciò oggi siamo stati in grado di sollevarla. Ma altre sono ancora le verifiche che stiamo facendo e perciò tutto è ancora in corso di definizione" è la premessa del sindaco Franco Tavaglione. Il quale poi entra nei dettagli e spiega che "per contratto l’azienda doveva assicurare un minimo di raccolta differenziata pari al 50 per cento. Invece dai nostri calcoli effettuati dopo il 31 dicembre, l’azienda ha assicurato soltanto una percentuale pari all’11 per cento. C’è quindi una forbice del 39 per cento, che tradotto in soldoni, significa per noi un danno di circa 550mila euro". Va premesso che la Teknoservice è entrata in carica nel servizio ad aprile/maggio 2012 quando era in piedi la precedente amministrazione, sulla scorta di un contratto appunto sottoscritto due anni fa. Intanto nei giorni scorsi era rimbalzata la incresciosa vicenda dei dipendenti della Teknoservice srl (Rocco Elia d’Aprile, Michelantonio Voci, Marco d’Amato, Michele Mastromatteo, Salvatore d’Arenzo, Luigi Pupillo e LUigi Mazzone), che reclamavano lo stipendio di dicembre 2013 e relativa tredicesima. Alcuni di loro non si erano vergognati a dire che a stento riescono a sfamare le mogli ed i figli, anche in tenera età. La situazione era alquanto critica. Il Comune dopo aver adottato una determinazione dirigenziale, ha in questi giorni liquidato la tredicesima non solo ai sette dipendenti prima menzionati, ma a tutti. Per i dipendenti è così terminata l’angosciosa attesa. Il sindaco Tavaglione nel riconoscere che il contratto sottoscritto due anni fa prevede che sia l’ente comunale a sostituirsi alla ditta in caso di mancata corresponsione degli emolumenti ai dipendenti, ha spiegato "che il tutto è stato fatto in base alle risorse a disposizione del Comune ed in considerazione dello stato di fibrillazione che poteva innescarsi tra i dipendenti, visto la situazione fortemente critica. Il comune è così intervenuto, facendo la propria parte". Una storia che si ripete e riscontra in tanti altri paesi della Capitanata.
Francesco Trotta
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