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Il Papa ai pellegrini delle opere di S. Pio

L'Opera di Padre Pio è «un grande "cantiere" animato dalla preghiera e de­stinato alla carità operosa». E questa l'immagine eloquente proposta da Bene­detto XVI ai trentamila partecipanti al pellegrinaggio delle Opere di San Pio da Pietrelcina, ricevuti in udienza nella mattina di sabato 14 ottobre, in Piazza San Pietro. Questo è il testo del discorso pronunciato dal Santo Padre:

Signori Cardinali,

venerati Fratelli nell'Episco­pato e nel Sacerdozio,
cari fratelli e sorelle!
Con grande gioia vi incontro in questa Piazza, che nel 1999 e nel 2002 12a visto le memorabili celebrazioni di beatificazione e di canonizzazione di Padre Pio da Pietrelcina. Oggi siete venuti numerosi in occasione del 50° anniversario di quella che costi­tuisce una parte cospicua e in­tegrante della sua opera: la Ca­sa Sollievo della Sofferenza. Vi accolgo con affetto e rivolgo a ciascuno di voi il mio saluto cordiale: all'Arcivescovo Umber­to D'Ambrosio, che ringrazio per le sue gentili parole; ai Frati Cappuccini del Santuario e del­la Provincia; ai dirigenti, ai me­dici, agli infermieri e al perso­nale dell'Ospedale; ai membri dei Gruppi di Preghiera, prove­nienti da ogni parte d'Italia e anche da altri Paesi; e ai pelle­grini della diocesi di Manfredo­nia-Vieste-San Giovanni Roton­do. Tutti insieme voi formate una grande famiglia spirituale, perché vi riconoscete figli di Pa­dre Pio, un uomo semplice, un «povero Frate», come diceva lui, al quale Dio ha affidato il pe­renne messaggio del suo Amore crocifisso per l'intera umanità.
Primi eredi della sua testimo­nianza siete voi, cari Frati Cap­puccini, che custodite il San­tuario di Santa Maria delle Grazie e 1a nuova grande chiesa intitolata a San Pio da Pietrelci­na. Voi siete i principali anima­tori di quei luoghi di grazia, meta ogni anno di milioni di pellegrini. Spronati e sostenuti dall'esempio di Padre Pio e dal­la sua intercessione, sforzatevi di essere voi stessi suoi imitato­ri per aiutare tutti a vivere una profonda esperienza spirituale, centrata sulla contemplazione di Cristo Crocifisso, rivelatore e mediatore dell'amore misericor­dioso del Padre celeste. Dal cuore di Padre Pio, ardente di carità, ha preso origine
«­la Casa Sollievo della Sofferen­za, che già col suo nome mani­festa l'idea ispiratrice da cui è sorta ed il programma che in­tende realizzare. Padre Pio volle chiamarla «casa» perché il ma­lato, specialmente quello pove­ro, si sentisse in essa a proprio agio, accolto in un clima fami­liare, e in questa casa egli po­tesse trovare «sollievo» alla sua sofferenza. Sollievo grazie a due forze convergenti: la preghiera e la scienza. Questa era l'idea del Fondatore, che va sempre tenu­ta ben presente e fatta propria da tutti coloro che operano nel­l'Ospedale. La fede in Dio e la ricerca scientifica cooperano a1 medesimo fine, che si può espri­mere nel modo migliore con 1e parole di Gesù stesso: «Perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza» (Gv 10, 10). Sì, Dio è vita, e vuole che l'uomo sia guarito da ogni male del corpo e dello spirito. Per questo Gesù si prese cura instancabil­mente dei malati, preannun­ciando con la loro guarigione il Regno di Dio ormai vicino. Per lo stesso motivo la Chiesa, gra­zie ai carismi di tanti santi e sante, ha prolungato e diffuso nel corso dei secoli questo mini­stero profetico di Cristo, me­diante innumerevoli iniziative nel campo della sanità e del servizio ai sofferenti. Se la dimensione scientifica e tecnologica è propria dell'Ospe­dale, la preghiera invece si estende a tutta l'opera di Padre Pio. È l'elemento, per così dire, trasversale: l'anima di ogni ini­ziativa, 1a forza spirituale che muove tutto e tutto orienta se­condo l'ordine della carità, che è ultimamente Dio stesso. Dio è amore. Perciò i1 binomio fonda­mentale che desidero riproporre alla vostra attenzione è quello
che sta al centro della mia En­ciclica: amore di Dio e amore del prossimo, preghiera e carità (cfr Deus Caritas est, 16-18). Pa­dre Pio è stato anzitutto un «uomo di Dio». Fin da bambi­no, egli si è sentito chiamare da Lui e ha risposto «con tutto il cuore, con tutta l'anima e coli tutte le forze» (cfr Dt 6, 5). Così l'amore divino ha potuto pren­dere possesso della sua umile persona e farne uno strumento eletto dei suoi disegni di salvezza. Sia lodato Dio, che in ogni tempo sceglie anime semplici e generose per compiere grandi cose (cfr Lc 1, 48-49)! Tutto nel­la Chiesa viene da Dio, e senza di Lui nulla può reggersi. Le opere di Padre Pio offrono un esempio straordinario di questa verità: 1a Casa Sollievo si può ben definire un «miracolo». Chi poteva umanamente pensare che accanto al piccolo convento di San Giovanni Rotondo sareb­be sorto uno degli Ospedali più grandi e più moderni del Meri­dione d'Italia? Chi, se non l'uo­mo di Dio, che guarda la realtà con gli occhi della fede e con una grande speranza, perché sa che a Dio nulla è impossibile?
Ecco perché la festa della Ca­sa Sollievo della Sofferenza è al tempo stesso la festa dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio, cioè di quella parte della sua opera che «bussa» continuamente al cuore di Dio, come un esercito di intercessori e di riparatori, per ottenere le grazie necessarie alla Chiesa e al mondo. Cari amici dei Gruppi di Preghiera, 1a vostra origine risale all'inver­no del 1942, mentre la seconda guerra mondiale sconvolgeva l'Italia, l'Europa e il mondo. Il 17 febbraio di quell'anno i1
Mio venerato Predecessore, Pa­pa Pio XII, lanciò un appello al popolo cristiano perché molti si riunissero a pregare insieme per 1a pace. Padre Pio incitò i suoi figli spirituali a rispondere prontamente alla chiamata del Vicario di Cristo. Così nacquero i Gruppi di Preghiera, e come centro organizzativo ebbero pro­prio la Casa Sollievo della Soffe­renza, che era ancora in costru­zione. Un'immagine, questa, che rimane un simbolo elo­quente: l'Opera di Padre Pio co­me un grande «cantiere» anima­to dalla preghiera e destinato alla carità operosa. I Gruppi di Preghiera si sono diffusi nelle parrocchie, nei conventi, negli ospedali, ed oggi sono più di tremila sparsi in tutti i conti­nenti. Voi, qui oggi, ne siete una folta rappresentanza! Quel­la originaria risposta data all'appello del Papa ha segnato per sempre il carattere della vo­stra «rete» spirituale: la vostra preghiera, come recita lo Statu­to, è «con la Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa» (Proe­mio), da vivere sempre in ade­sione piena al Magistero, nel­l'obbedienza pronta a1 Papa e ai Vescovi, sotto la guida del pre­sbitero nominato dal Vescovo. Sempre lo Statuto prescrive an­che un impegno essenziale dei Gruppi di Preghiera, e cioè la «carità fattiva e operosa a sol­lievo dei sofferenti e dei biso­gnosi come attuazione pratica della carità verso Dio» (ibid.). Ecco nuovamente il binomio preghiera e carità, Dio e prossi­mo. Il Vangelo non consente scappatoie: chi si rivolge al Dio di Gesù Cristo viene spinto a servire i fratelli, e viceversa chi si dedica ai poveri vi scopre il misterioso volto di Dio.
Cari amici, il tempo è tra­scorso, ed è giunto il momento di concludere. Desidero lasciar­vi il mio «grazie» sincero per il sostegno che mi date con la vo­stra preghiera. Il Signore vi ri­compensi! Al tempo stesso, per la comunità di lavoro della Ca­sa Sollievo della Sofferenza do­mando la speciale grazia di es­sere sempre fedele allo spirito e al progetto di Padre Pio. Affido questa preghiera alla celeste in­tercessione di Padre Pio e della Vergine Maria. Con questi senti­menti imparto di cuore a tutti voi e ai vostri cari la Benedizio­ne Apostolica.