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Pasquale Del Giudice nuovo presidente dei Lions di Vieste.

Da qualche mese alla guida del Lions Club di Vieste c'è un giovane professionista, l'architetto Pasquale Del Giudice. Abbiamo intervistato Del Giudice per sapere quali sono i progetti che la nuova presidenza intende portare avanti.

Chi sono e cosa fanno i Lions? In particolare, cosa hanno realizzato negli ultimi tempi e quali sono le iniziative per l’immediato futuro?

«Facciamo una premessa. Il Lions Club è un club internazionale composto da circa un milione e mezzo di persone che si occupano di problemi socio-sanitari e culturali promuovendo, nelle aree depresse del mondo, progetti apparentemente complessi, ma spesso in realtà semplici, come per esempio il problema del fabbisogno di acqua potabile oppure legati alla patologie della vista. Quest’anno c’è stato un progetto interessante che riguarda addirittura il problema della vista prenatale. Ci stiamo cioè munendo di attrezzature e soprattutto di fondi, attraverso iniziative culturali e meeting, per poter mettere in condizione gli esperti, i medici, di avere delle apparecchiature che possano studiare il problema della vista e risolverlo a livello mondiale, soprattutto nelle aree depresse del mondo. Abbiamo già fatto ad esempio la raccolta di occhiali usati ed è stata molto apprezzata. Ma adesso ci si spinge ben oltre perché appunto si è pensato di coinvolgere addirittura università e ospedali. Per quanto riguarda invece il nostro piccolissimo club di Vieste devo dire che già quest’anno, pur essendo diventato presidente solo nel mese di luglio, ho portato avanti una serie di incontri. Il primo, per esempio, è stato un meeting conviviale, lo scorso 21 agosto, che ha riguardato solo noi Lions, ma che pensiamo di allargare alla cittadinanza. In quelle occasioni invitiamo tutti i Lions presenti nel territorio durante il periodo estivo a partecipare a questa festa. Questo significa che noi Lions siamo a loro disposizione come se fossimo delle guide. Una maniera per socializzare e per fare, in qualche maniera, del turismo anche culturale. C’è stata poi l’organizzazione di un evento, svoltosi lo scorso 24 agosto nella sala normanna del Castello di Vieste, vale a dire la presentazione di un libro, «Cristallo» di Mena Martini, una viestana da molti anni residente in Canada. E’ stato un’incontro organizzato in pochi giorni ma che ha riscosso davvero un grande successo. Questo dimostra che ci interessiamo anche di cultura e non solo di problemi di carattere sociale, tant’è vero che qualche giorno fa insieme al direttivo del club abbiamo definito il programma che dovrà essere svolto durante l’anno della mia presidenza».

Diamo un po’ le coordinate di questa programmazione per il 2007…

«Una delle iniziative più interessanti è quella che svolgeremo nell’immediato vale a dire durante il periodo di Natale in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Vieste e della parrocchia Cattedrale. Negli scorsi giorni abbiamo avuto un incontro, alla presenza dell’assessore comunale alla Cultura Nicola Rosiello, del parrocco don Gioacchino Strizzi ed altri, per poter programmare durante il periodo natalizio una festa di piazza nell’ambito dei vicoli del centro storico. Si tratta della seconda edizione perchè già l’anno scorso, il mio predecessore alla presidenza del Club è riuscito a realizzare questa bellissima iniziativa. Così abbiamo ritenuto opportuno riproporla e migliorarla. Di cosa si tratta? Beh, abbiamo raccolto delle idee, fra cui una di don Gioacchino Struzzu di indire un premio per il più bel presepe di Vieste che tutti i cittadini, tutti, potranno realizzare nell’ambito del centro storico. E’ un progetto che poi chiaramente troverà la sua formalizzazione attraverso manifesti pubblici con tutte le indicazioni per la partecipazione. Con l’assessore alla Cultura Rosiello dobbiamo poi mettere a punto una sorta di premialità pechè è giusto premiare coloro che si saranno impegnati nell’iniziativa. Nel centro storico saranno allestiti anche dei piccoli stands per degustare i dolci tipici natalizi. Si cercherà insomma di animare il centro storico che negli ultimi anni sta vivendo un lento abbandono». 

Volete concentrare questa manifestazione solo nel centro storico o farne una manifestazione itinerante da tenersi in più quartieri?

«Il nostro intervento è legato ai vicoli del centro storico: è un’immagine suggestiva che ci piace ripercorrere. Però il programma sarà più vasto. Accennava l’assessore alla Cultura Rosiello che l’Amministrazione comunale pensa di portare in piazza del Seggio un concerto importante, ma… non voglio aggiungere altro, sono iniziative ancora in fase di studio».

Molti si chiedono perché si diventa Lion?

«Lo scopo è quello di interagire con le istituzioni pubbliche nell’ambito del sociale e culturale attraverso progetti propri. La maggior parte sono progetti internazionali che però trovano spazio anche nel nostro contesto. Durante il mio mandato da presidente pensavo di realizzare un «progetto adolescenza» e come tema volevo far riferimento al degrado urbano. Tutti sanno come gli edifici cittadini siano spesso «imbrattati» da murales che danno fastidio. Gli autori, che io definisco «artisti di strada», ma non solo io, è un fenomeno studiato. Rotenevo di fare un concorso fotografico da proporre nell’ambito delle scuole. Pensavo inoltre di individuare delle aree comunali idonee alla realizzazione dei murales, naturalmente con il patrocinio del Comune. Ma c’è ancora un altro progetto: l’eliminazione di una barriera architettonica storica. Tutti sanno le difficoltà dei nostri anziani per salire la scalinata che porta in Cattedrale. Si è pensato perciò di realizzare un ascensore. Stiamo studiando il sito più idoneo per la realizzazione. Lì dovrà intervenire l’Amministrazione comunale, la chiesa, noi Lions e chiunque lo desideri. E’ un grande problema per i nostri anziani, per  i disabili. Ci sono altri progetti, per esempio, si pensava di realizzare delle targhe segnaletiche vicino i principali monumenti cittadini per dare un minimo di spiegazione degli aspetti storici a beneficio dei turisti e dei visitatori in genere. Già una volta i Lions vi avevano provveduto. E’ un’idea non nuova ma che quest’anno voglio portare avanti con più incisività, anche il supporto di qualche sponsor. C’è infine una chicca. Stavamo pensando di realizzare una targa commemorativa in ricordo del maestro Gaetano delli Santi. C’è una sua bellissima poesia dedicata alla pescheria che stavamo pensando di offrire una trascrizione italiana del testo originale su una targa da apporre proprio nei pressi della pescheria».

Antonio Troia