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Ambiente – Un’Italia che sta bene… solo a metà

Nella V edizione dell’Annuario dei dati ambientali 2006 dell’Apat, realizzata in collaborazione con il Sistema delle Agenzie ambientali e presentato a Roma, esce una realtà dove va male per clima e rifiuti, ma bene per il verde e il mare. Parchi e mare le eccellenze del made in Italy ambientale. Dall’altra parte clima, smog e rifiuti i nodi caldi del sistema territorio. Per il clima, riscaldamento medio di 1,58 gradi in 23 anni; in città allerta ancora alta per il Pm10. Netto il ko per i rifiuti urbani: 31 milioni di tonnellate e un aumento del 3,7% sul 2003. Questa la fotografia scattata nella 5/a edizione dell’Annuario dei dati ambientali 2006 realizzato dall’Apat in collaborazione con il Sistema delle Agenzie ambientali e presentato a Roma alla presenza del ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, e del Commissario straordinario dell’Apat, Giancarlo Viglione. In tutto 150.000 dati, classificati attraverso 250 indicatori e suddivisi in 4 sezioni, 19 capitoli, 10 aree tematiche, 5 settori produttivi, 4 risposte più 400 tabelle e 390 figure.
Ecco quindi l’istantanea scattata nel corso del 2005:
– RIFIUTI: i rifiuti urbani crescono del 3,7% rispetto al 2003 per una quantità totale di circa 31 milioni di tonnellate. Boom al Centro con un +5,4%, mentre a Nord e al Sud la crescita è, rispettivamente, del 3,3 e del 3,1 per cento. La differenziata, nel 2004, registra 7,1 milioni di tonnellate (22,7% del totale dei rifiuti urbani). Lontani gli obiettivi di legge (15% entro il 1999, 25% entro il 2001; 35% entro il 2003). Bene il Nord con il 35,5% (e solo un anno di ritardo sul 2003). Centro e Sud distanti anche dal 2001 con raccolte pari al 18,3 e all’8,1 per cento.
– SMOG: Ozono, PM10, NO2, continuano ad essere i principali inquinanti. Il 58% delle stazioni di monitoraggio di PM10 e circa il 70% delle zone in cui è suddiviso il territorio supera il limite giornaliero. A luglio 2006 l’ozono, nel 40% circa delle stazioni di monitoraggio, ha superato i 180 mg/m3 e il 40% delle centraline ha riscontrato, anche per il Biossido di azoto, un superamento del valore di 40 mg/m3 (limite al 2010). Nel 2004 imputabile ai trasporti il 54% dell’inquinamento da NOx, il 34% da PM10 e il 42% da Composti Organici Volatili.
– ACQUE: per il mare, circa il 60% è di qualità elevata, il 30% buona, il restante 10% fra il mediocre e lo scadente. Tra ottima e sufficiente, nel 79% dei punti presi in esame, la qualità delle acque interne e in particolare dei fiumi. Il rimanente 21% è lontano dagli obiettivi. Quadro discreto per i laghi: il 70% in uno stato compreso fra sufficiente e elevato.
– CLIMA: riscaldamento medio di 0,96 gradi dal 1961 al 2004, e di 1,58 gradi dal 1981 al 2004. Il numero medio di notti tropicali (la minima maggiore o uguale a 20 gradi) in un anno è passato da 24,3 (1961) a 15,8 (1981, punto di inversione) a 36,7 nel 2004.
– FONTI RINNOVABILI: 8,4% nel 2004 rispetto al totale dell’offerta interna lorda anche se il dato è in aumento (+71,2% nel periodo 1991-2004). Nel periodo 1997-2003, elettricità dal vento da 26 a 406 ktep nel periodo '97-2003, dai rifiuti da 144 a 1305 ktep e dalle biomasse da 2.171 a 3.915 ktep.
– DISSESTO IDROGEOLOGICO: nel complesso una diminuzione di danni e vittime nell’ultimo ventennio. Per il periodo 2001-2005 il danno dovuto ad alluvioni si aggira sui 4 miliardi di euro. A ottobre 2006 le frane censite sono 460.000. Colpita una superficie di circa 20.000 km2 (6,5% del territorio nazionale).
– PARCHI: il 9,7% del territorio è occupato da aree terrestri protette e il 30% delle acque costiere da aree marine protette. Oltre l’11% del territorio nazionale è ZPS (Zone di Protezione Speciale) e quasi il 15% da SIC (Siti di Importanza Comunitaria).