Un programma di iniziative per promuovere la cooperazione trasfontaliera nel settore del turismo e della cultura – Puglia, Abruzzo e Montenegro le regioni interessate al progetto "42° Parallelo" – Manfredonia città capofila. Un ponte tra le due sponde dell'Adriatico. Tracciato sulla scia del 42° parallelo. Quello che passa attraverso i territori delle regioni adriatiche occidentali della Puglia e dell'Abruzzo e quelli orientali del Montenegro. Un ponte ideale ma estremamente concreto schizzato sulle tracce della cultura e del turismo che legano i due territori affacciati sullo stesso mare. Un richiamo storico, per tanti versi, ripreso e riproposto con il progetto chiamato appunto "42° Parallelo" ideato da Upping Comunication e patrocinato dall'assessorato alle attività produttive del Comune di Manfredonia, che utilizza fondi comunitari Interreg destinati a promuovere la cooperazione trasfontaliera nel settore del turismo e della cultura.
"Si tratta di un programma di interventi – puntualizza l'assessore Enrico Barbone – che ha come finalità generale la promozione e la valorizzazione dei territori e delle relative risorse delle regioni cointeressate, attraverso una strategia graduale di cooperazione volta ad integrare le attrattive territoriali tra i bacini turistici dei partner partecipanti".
Nello specifico la Regione Puglia, l'Università di Foggia, i comuni dei territori interessati: Manfredonia (capofila), Monte Sant'Angelo, Mattinata, Putignano, Francavilla al Mare; e per il territorio montenegrino le Città di Podgorica e Cattaro. Obiettivo del progetto "42° Parallelo" è dunque quello di promuovere un turismo cosiddetto tematico e di differenziare il prodotto offerto per mezzo della coniugazione del turismo con branche del settore terziario e di quello culturale. La valorizzazione quindi di aree territoriali specifiche caratterizzate da una forte valenza culturale e naturalistica e che presentano un ricchissimo patrimonio storico e paesaggistico, caratteristiche che tutte insieme fanno di questi luoghi una importate riserva di conoscenza a livello europeo. E dunque la promozione delle singole specificità che fanno capo alle aree adriatiche individuate, mediante la definizione di nuovi percorsi turistici culturali ed etnici che evidenzino i percorsi di integrazione tra i due poli attraverso la individuazione e la proposizione di "pacchetti" omogenei per tema ed itinerario. Un progetto complesso, indubbiamente lungimirante che poggia tuttavia su riferimenti certi, sperimentati, variegati. L'offerta turistica complessiva e specifica, che ne potrà derivare dovrà pertanto essere sostenuta da know how tecnico-scientifico, da formazione e circolazione di competenze specifiche, supportata da informazione e creazione di reti tematiche per la diffusione delle conoscenze sui beni culturali e dovrà puntare alla valorizzazione, con ricadute in campo economico e turistico, del patrimonio culturale dell'area nel quadro di uno spazio economico adriatico integrato con la creazione di itinerari turistici tematici e di attività di scambio volti alla fruizione del patrimonio culturale oggetto degli interventi di recupero e catalogazione.
Una volta messo a punto e avviato ad attuazione, il progetto consentirà di allargare la prospettiva turistica portando all'attenzione dei grandi flussi turistici e culturali peculiarità poco o del tutto sconosciute, di qualificarne i percorsi, di potenziare se non creare ex novo figure professionali specifiche. Il tutto nella previsione verosimile di sostanziali ritorni sul piano economico ed occupazionale.
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