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Federico II di Svevia il “puer apuliae” triste colpito da una profezia

Un’incredibile profezia ruota attorno alla figura di Federico II di Svevia, l’imperatore del Sacro Romano Impero scomunicato da Papa Gregorio IX. Noto come lo “stupor mundi” a causa della sua vivacità intellettuale che lo portò ad approfondire materie come la filosofia, l’astrologia, la medicina e le scienze naturali, Federico II era conosciuto anche come “Puer Apuliae” appellativo che gli derivò dalla sua passione per la regione Puglia ed in particolare per la città di Foggia e la sua provincia dove fece erigere magnifici palazzi imperiali, tra i quali, ancor oggi, spiccano il Castello di Lucera e Castel del Monte nei pressi di Andria. Lo “stupor mundi” nacque da Enrico IV e da Costanza d’Altavilla. Alla morte del consorte, Costanza chiese a Papa Innocenzo III di occuparsi del figlio al momento della sua scomparsa. Ma quando questo avvenne, l’interesse del Pontefice fu rivolto esclusivamente alla reggenza. Così mentre alla prematura età di 4 anni, il fanciullo Federico divenne re di Sicilia, in realtà egli crebbe con la gente comune nelle strade della città di Palermo. Egli ebbe diverse mogli tra le quali Costanza d’Aragona, Isabella d’Inghilterra e Jolanda di Brienne. Ma il suo vero amore fu Bianca Lancia, appartenente ad una famiglia molto in vista a corte e dalla quale ebbe il suo figlio prediletto, Manfredi di Sicilia. Quando nel 1209 venne eletto imperatore del Sacro Romano Impero Ottone IV di Germania, una fazione di ribelli appoggiata da Innocenzo III, che era rimasto fedele alla promessa di Costanza, caldeggiò la nomina di Federico ad imperatore e così avvenne nel 1211. L’elezione però rimase priva di significato fino al 27 luglio 1214, data alla quale gli storici fanno risalire l’unità nazionale francese. In tal giorno infatti avvenne la battaglia di Bouvines, durante la quale Filippo Augusto re di Francia e alleato dello stupor mundi annientò Ottone IV. Federico II dunque assunse i poteri di imperatore e mantenne anche la corona di Sicilia, governando vasti territori che accrebbero i possedimenti pontifici. Ma i suoi rapporti con la Chiesa si raffreddarono durante le Crociate che, condusse in modo autonomo senza attribuire durante le conquiste i relativi onori al pontefice Gregorio IX, il quale senza indugio lo scomunicò per ben tre volte arrivando ad indicarlo come l’Anticristo. Ed è forse dovuto a tal titolo la profezia che aleggia intorno a Federico II e secondo la quale l’imperatore avrebbe fatto ritorno dopo 1000 anni. A supportare la definizione attribuitagli di Anticristo, intervenne anche un’antica leggenda medievale la quale asserisce che l’Anticristo sarebbe nato dall’unione tra un’anziana religiosa e un frate. E a onor del vero, Enrico IV era un fervente religioso che in gioventù pensò anche di prendere i voti e Costanza d’Altavilla, avanti con l’età quando partorì Federico, prima delle nozze aveva vissuto in convento. La profezia fatta all’imperatore riguardava anche la sua morte in un paese contenente la parola fiore. Per questi motivi egli si rifiutò sempre di recarsi nella città di Firenze, antica Florentia, ma non era al corrente che nelle campagne di quella che oggi è Torremaggiore, nei pressi di S.Severo, si ergeva un borgo di origine bizantina, il cui nome era proprio Castel Fiorentino, dove le rovine ancor oggi presenti, testimoniano la presenza di un palazzo nobiliare all’interno del quale avvenne proprio la sua morte il 13 dicembre 1250. La leggenda narra inoltre che, secondo la profezia, egli non solo sarebbe morto in flore, ma anche nelle vicinanze di una porta di ferro e quando l’imperatore nei suoi ultimi momenti si rese conto di essere con il suo letto proprio di fronte un vecchio portone di ferro, sospirò che fosse giunta la sua ora e poco dopo morì.