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Ds di Vieste al Congresso passa all’unanimità la mozione Fassino

“Il fatto che la mozione Fassino abbia ottenuto il 100% dei consensi nella nostra sezione è la dimostrazione di quanto sia convinto il sostegno al progetto del Partito Democratico”.

Questo il commento del segretario DS Aldo Ragni dopo il congresso cittadino dei Democratici di Sinistra che si è svolto ieri. Su 139 aventi diritto hanno partecipato al voto, tra la mattina ed il pomeriggio, 118 iscritti ed ha preso consensi solo la mozione Fassino. Eletti i delegati al congresso provinciale che sono il segretario Aldo Ragni, il capogruppo in consiglio comunale Antonio Giuffreda, la dottoressa Anna Chinni, la dottoressa Annamaria Giuffreda ed il rag. Giorgio Russo. “Abbiamo diversi motivi di soddisfazione – ha proseguito Ragni – il primo è dato appunto dal pieno sostegno al progetto del Partito Democratico. D’altronde mi pare questo il naturale epilogo dell’impegno di un gruppo dirigente già impegnato in passato a traghettare in maniera unanime e compatta altri passaggi storici come quello da PCI a PDS senza che si verificassero quei fenomeni di scissione come invece accaduto in tante altre realtà a noi vicine. Inoltre vi è un altro elemento politico che vogliamo evidenziare, il congresso DS è stata l’occasione per far incontrare per la prima volta dopo le amministrative tutte le forze del centrosinistra e mi pare che tutte, anche se con dei distinguo, hanno riposto positivamente all’invito venuto dall’assemblea a lavorare uniti per costruire da subito una coalizione che si attrezzi per diventare quella credibile forza di opposizione pronta a candidarsi come credibile alternativa di governo. A questo proposito credo che il Partito Democratico possa diventare la maggiore garanzia per il centrosinistra perché la nostra coalizione non si presenti mai più divisa alle elezioni amministrative. Per questa ragione abbiamo assunto l’impegno di incontrarci nuovamente con gli amici della Margherita per costituire un coordinamento per la costruzione del Partito Democratico per fare in modo che questo processo politico non sia l’esecuzione di un ordine calato dall’alto ma una necessità ed una volontà sentita e partecipata da tutti.