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PESCATORI IN FIBRILLAZIONE A CAGNANO PER TERRENI DI VARANO

Il 18 aprile 2007 nella sala consiliare di Cagnano Varano si è affrontato per l’ennesima volta la questione riguardante il rilascio dei terreni dell’ex ERSAP (ente regionale di sviluppo pugliese) da parte dei pescatori del luogo, a seguito dei reiterati inviti a pagare e alle citazioni in giudizio degli inadempienti.Bisogna subito precisare che i terreni in oggetto, siti lungo la fascia dell’isola Varano appartenente al comune di Cagnano, furono concessi ai pescatori dall’Ente di Sviluppo negli anni Cinquanta del secolo scorso, incitandoli anche a costruirsi un’abitazione, col cosiddetto “Piano Verde”, così alleviando il fenomeno della disoccupazione e soddisfacendo, in qualche modo, la fame di terra.
A presiedere l’incontro, organizzato anche dal sindacalista Antonio Scanzano, il dott. Antonio Pelusi, avvocato del Comune, il quale ha informato i presenti, senza mezzi termini, che finora la Regione Puglia non ha dato ascolto ai reiterati inviti dell’Ente locale. Di fronte alle inadempienze, l’Amministrazione, così come dal deliberato del 16.03.2007, ha deciso il seguente piano d’azione:
· protestare contro la Regione Puglia per il prezzo infisso sui terreni coltivati, che oscilla dai 10 ai 13 € al mq (oltre 100000 a Ha), oltre 70 € al mq quello abitativo, in cui sono stati costruite le torri dei pescatori, utili per svolgere l’attività, un prezzo decisamente elevato, eccessivo per un suolo agricolo;
· sollecitare “preliminarmente il presidente della Regione, perché disponga la sospensione degli atti prodotti dall’ERSAP ed ogni iniziativa in ordine alla cessione dei fondi, concordando, a brevissimo termine, un tavolo tecnico tra Comune-Regione-ex ERSAP-delegazione dei cittadini coinvolti, per raggiungere una soluzione soddisfacente ed equa per la totalità degli interessati;
· voler acquisire al patrimonio comunale i terreni in questione e trattare direttamente con i cittadini interessati l’acquisto, stabilendo “il prezzo equo”;
· rivolgersi all’Autorità Giudiziaria … in mancanza dell’auspicata intesa.
Sono seguiti gli interventi di diversi pescatori, maschi e femmine, che hanno manifestato il proprio disappunto per i tempi e i modi di portare avanti la questione, sia perché si trascina da troppo tempo, sia perché il prezzo, oltre ad essere elevato, non è fisso, quindi uguale per tutti.
I pescatori non condividono la proposta dell’Amministrazione di abbattere la somma richiesta dalla Regione del 50%, ritenendo che sia ancora eccessiva, dato che – secondo le loro informazioni- il valore del suolo agricolo è inferiore a 2 € il mq.
Intanto c’è l’urgenza di 21 cittadini citati in giudizio nel mese di luglio- su oltre 400 famiglie interessate-, per i quali si profila il bisogno di cautelarsi. Alcuni hanno espresso il parere di mettersi insieme per decidere la linea da seguire e fare economia sulle spese, nell’attesa che il presidente Vendola si esprima in merito. Altri hanno espresso la volontà di ricorrere alle manifestazioni di piazza, protestando pubblicamente contro l’ingiustizia.
Il fatto è che i terreni in oggetto, distanti dai 18 ai 25 km dal centro abitato di Cagnano e situati nell’Isola di Varano, tra Capojale e Valvanedda, oltre cinquanta anni fa:
a) erano delle paludi, disseminate qua e là di rovi, ciuffi di giunco e qualche arbusto;
b) che la zona era piena di zanzare e, perciò, malarica;
c) che i pescatori l’hanno colonizzata per fuggire la miseria e per contrastare il fenomeno dell’emigrazione;
d) che allora nessuno era motorizzato e, non potendo assoggettarsi al pendolarismo giornaliero per mezzo del sandalo, fu una necessità per la famiglia dei pescatori costruirsi una piccola abitazione, utile per svolgere l’attività della pesca;
e) che la bonifica dei terreni pertinenti alle “torri” fu utile ad attenuare i disagi causati dalle zanzare;
f) che detti terreni, sterili e acquitrinosi, richiesero molte fatiche e trattamenti perché fossero resi produttivi;
g) che l’attività agricola, ivi esercitata, è stata ed è tuttora utile a “riempire i tempi di magra”, quando la pesca non è per nulla generosa.
Senza voler entrare nel merito delle competenze, dato che la Regione ha deciso di alienare terreni che insistono nel territorio di Cagnano Varano senza neanche consultare il Comune, così scavalcando l’ente locale, va posto l’accento, dunque, sull’aspetto morale sotteso alla questione, che costringe i pescatori, le loro mogli e i figli, maschi e femmine – giacché proprio tutti hanno speso le loro energie per coltivare e rendere ospitali le terre dell’Isola – intimati a pagare diverse decine e centinaia di migliaia di euro, o a rilasciare il frutto di mezzo secolo di lavoro.
Va considerato, infine, che mentre alcuni cittadini forestieri, ad es. di Sannicandro Garganico e Margherita di Savoia, occupatori di diversi ettari di terreni nella zona qui considerata, senza avere i requisiti richiesti all’epoca dell’Ente di Sviluppo, sono già divenuti proprietari, acquistando a prezzo irrisorio, i pescatori di Cagnano, che “ci hanno buttato il sangue” su quei terreni, si vedono ora costretti a pagare un suolo agricolo al prezzo di suolo edificatorio, con evidente speculazione e sperequazione da parte della Regione Puglia.
Se il Comune – che si dice fermamente impegnato a difendere gli interessi dei cittadini- non dovesse riuscire, a breve termine, nell’iniziativa intrapresa, i cittadini minacciano di scendere in piazza e di scioperare.