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ChiARA MENTE

Carissimi amici, come promesso la settimana scorsa, da oggi voltiamo pagina e apriamo una finestra su un mondo ampiamente sconosciuto (fino ad ora) nel nostro bel paese garganico.

Oggi vi introduco nel mondo della mediazione familiare. Il 1984 segna la svolta in Italia rispetto ad una "nuova modalità di gestione dei con­flitti familiari", con la pubblicazione del con­tributo dei tre padri della psicologia giuridi­ca italiana (Cesabianchi, Quadrio e Scaparro) che nell'articolo Maturare la separazione, in "II bambino incompiuto", parlarono di mediazione familiare. A Milano, il Centro Studi e Ricerche sulla famiglia dell'Università Cattolica avvia, in collaborazione con l'IEMF, i primi corsi di formazione e apre le porte il Servizio comunale Genitori Ancora (GeA), per iniziativa di Fulvio Scaparro e Irene Bernardini. A Roma, presso la facoltà di psicologia dell'Università "La Sapienza", l’equipe diretta da Anna Maria Dell'Antonio con R. Ardone e S. Mazzoni avvia una sezione sperimentale di mediazione familiare e separazioni difficili, in collaborazione con  l'Ufficio Tutela della Pretura di Roma e sempre a Roma, nel 1993, ha luogo il primo Congresso internazionale sulla mediazione familiare nella separazione – divorzio. A Napoli l'AIMS (Associazione Internazionale Mediatori Sistemici) organizza nel 1996 un importante convegno di approfondimento del modello sistemico di mediazione. La Mediazione Familiare rappresenta un intervento specifico per sostenere il sistema famiglia durante le transizioni più significative e restituisce al ruolo genitoriale la sua giusta collocazione e il riconoscimento della centralità della sua funzione. Non si tratta di elargire consulenza, terapia o consigli da parte di "esperti" ma di un percorso durante il quale si potenziano le capacità decisionali e negoziali che ciascuno di noi possiede. L’utenza, in mediazione familiare, sperimenta un modo nuovo di «gestione» dei conflitti. Uno dei principi centrali della mediazione familiare è che i genitori separati o in fase di separazione prendono le loro decisioni modellandole sui bisogni dei figli. Il mediatore non è un avvocato, non è un giudice, non è uno psicologo: a differenza del primo, il mediatore conduce le parti verso un accordo autonomo; a differenza del secondo, il mediatore non giudica, non decide per le parti; a differenza del terzo, il mediatore non struttura la relazione paziente-terapeuta tipica del contesto psicologico, cioè non indaga la dinamica del conflitto tra i coniugi con il fine di risolverlo ma sostiene e tutela l’essere genitore: «Il bene del minore sarà davvero tutelato se tuteleremo i genitori» (Menafro M. R., lezione marzo 2005). Tutelare i genitori significa renderli consapevoli che entrambi continueranno ad esercitare la propria funzione con continuità ed efficacia malgrado la loro separazione. Con la mediazione si offre un contesto protetto agli ex-coniugi per raggiungere accordi equi e duraturi. Il  mediatore familiare non mette pace tra i coniugi, che sia chiaro!!! Egli è un promotore della comunicazione e della cooperazione tra i genitori, che sono spesso incapaci, all'inizio o nel corso di tutto il processo di separazione, di relazionarsi in maniera costruttiva. Il mediatore è un terzo, neutrale nel senso che non stabilisce alleanze con nessuna delle parti, ma naturalmente partecipa emotivamente al conflitto. I mediatori dalla fine degli anni ’80 cominciano a praticare a tempo pieno e si aprono nume­rosi servizi per la mediazione familiare sia in Francia, Germania, Spagna, Austria che in Italia: nel 1995 nasce la S.I.Me.F. ( Società Italiana di Mediazione Familiare); nel 1995 nasce l’AIMS (Associazione Internazionale dei Mediatori Sistemici) e nel 1999 si costituisce l’A.I.Me.F. (Associazione Italiana Mediatori Familiari). Il comune di Caserta ha attivato dal 2004 un centro di mediazione familiare in collaborazione con l’ITeR (l’Istituto di Terapia Relazionale dove io mi sono formata come mediatrice familiare). Ora L’ITeR ha attivato un ulteriore, importantissimo centro di mediazione familiare e di sostegno alla genitorialità, sempre in provincia di Caserta, a Casapulla e basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca, se avete Internet, «centri di mediazione familiare Caserta e Napoli» per comprende che sensibilità e quanta importanza c’è intorno a questo servizio da parte delle varie istituzioni che gravitano intorno al benessere e alla tutela della famiglia.

Alla prossima!

Michela Silvestri

psicologa e mediatrice familiare