Menu Chiudi

DS Vieste: A proposito degli stabilimenti balneari idea sbagliata di privatizzazione

“Il permanere delle recinzioni non autorizzate sui nostri lungomari dà l’idea, assolutamente inaccettabile e sbagliata, di una privatizzazione del bene pubblico demaniale.

È davvero incomprensibile come alcuni titolari di concessioni demaniali, forse credendosi ormai i proprietari delle spiagge, non abbiano inteso adeguare le proprie strutture agli indirizzi previsti nella legge regionale del 2006 e nell’ordinanza balneare 2007 che prevedono in alcuni casi la revoca della concessione. Con l’ordinanza 2007, infatti, c’erano atti che avrebbero dovuti essere attivati entro il 15 luglio dagli stabilimenti balneari come la rimozione di tutte le recinzioni fisse non autorizzate da sostituirsi con staccionate leggere alte non più di 1,2 metri, in modo da garantire il libero transito sulla battigia. Prescrizione questa alla quale alcuni titolari di concessione hanno ritenuto di non doversi adeguare forse perché convinti che il Governo Regionale non provveda poi ad eseguire i necessari controlli. Voglio inoltre ricordare come, assieme ai consiglieri Dicandia e Giuffreda, già nell’ottobre 2006 ed una seconda volta solo pochi giorni fa abbiamo presentato una interrogazione scritta al Sindaco di Vieste per comprendere quali iniziative l’Amministrazione Comunale avesse voluto intraprendere per far rispettare le norme della legge regionale sulla “Disciplina della tutela e dell’uso della costa” ed in entrambe le occasioni non ci è stata data alcuna risposta. È importante segnalare, infine, che tanto la legge regionale quanto l’ordinanza dell’assessore Minervini non hanno alcuna intenzione punitiva nei confronti degli stabilimenti balneari ma è proprio nell’interesse di queste strutture e dello sviluppo del turismo in genere la piena valorizzazione e fruibilità di un bene come quello del demanio marittimo”.

 

Il Consigliere Comunale

Aldo Ragni