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Pittella a Vieste per la costituzione del Partito Democratico

 “Con Enrico Letta vogliamo costruire un partito federale, contendibile, capace di valorizzare il merito, la qualità e l'innovazione a cominciare dalla propria classe dirigente”,

con questa dichiarazione Gianni Pittella, capogruppo DS al Parlamento Europeo e responsabile nazionale della campagna elettorale per la leadership del Partito Democratico ha concluso il suo intervento alla manifestazione organizzata a Vieste per promuovere l’appuntamento delle primarie del prossimo 14 ottobre.

L’iniziativa che ha visto la partecipazione del segretario cittadino dei DS Aldo Ragni e del coordinatore provinciale della Margherita Gaetano Prencipe, e moderata dal corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno Gianni Sollitto, si è soffermata molto sull’opportunità di rinnovamento della classe dirigente che è data dalla candidatura di Enrico Letta.

“Da tempo – ha detto Ragni – abbiamo ribadito la necessità di valorizzare nel nostro territorio una nuova classe dirigente adeguata al progetto politico del Partito Democratico ed è davvero incomprensibile come alcuni dirigenti dei DS che hanno fatto di questo tema il loro cavallo di battaglia oggi si ritrovino al fianco, o meglio a sostenere quei gruppi dirigenti che, evidentemente a parole, in questi anni hanno detto di voler contrastare”.

E proprio sulla nuova classe dirigente ha puntato molto Gianni Pittella nei suoi interventi.

“Chi parla di divisione o fa appelli a serrare le fila non ha capito nulla del Partito Democratico. Il Partito Democratico esiste e, per quanto mi riguarda, le identità culturali e politiche che in esso hanno deciso di confluirvi non possono non subire un processo di reale e dinamica contaminazione, senza lasciar spazio a nessun malinteso vecchio spirito di appartenenza. In una parola: nessuna ipocrisia tra ciò che predichiamo e le nostre conseguenti azioni politiche quotidiane.

Abbiamo piuttosto bisogno di un partito nuovo che parli il linguaggio della modernità e della complessità. Un partito nemico della cooptazione e dei corporativismi, che si batte per premiare il merito, le capacità, per sostituire le competenze alle relazioni, per valorizzare una nuova cultura civica dei diritti del cittadino che purtroppo non siamo riusciti ancora ad alimentare con il dovuto vigore. Insomma, una forza politica laica e contendibile, nei propri confini e dentro il sistema politico più complessivo, libera dai pregiudizi, che sappia affrontare in maniera credibile e profonda i grandi nodi della realtà che siamo chiamati a vivere e che prima di definire le alleanze, definisca su quali contenuti voglia costruirle. Un grande partito del e per il Mezzogiorno, affinché la questione meridionale – nelle diverse forme in cui oggi essa si presenta – torni al centro del dibattito pubblico e dell'agenda politica nazionale ed europea. Questo è ciò che rappresenta la candidatura di Enrico Letta”.