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No della Regione a altro cemento a Peschici

Il giorno dopo gli incendi il settore urbanistico della regione puglia ha bloccato due edificazioni a Sfinale.

I dirigenti della Regione han­no fermato una colata di oltre 2lmila metri cubi di cemento sul­l'unica spiaggia di Peschici anco­ra verde dopo lo spaventoso in­cendio de1 24luglio. Lo stop è ar­rivato il giorno successivo ai ro­ghi con una lettera inviata al Comune di Peschici dal Settore Urbanistica avente ad oggetto la «Conferen­za di servizio del 26.07.2007 per gli insediamenti produttivi di alcune ditte Immobiliari di Peschici. La conferenza di ser­vizi era stata convocata per il 26 luglio già da tempo: ma se non ci fosse stato lo stop della Regione, due giorni dopo il rogo de124lu­glio sarebbe partita la lottizza­zione dell'ultima spiaggia peschi­ciana – quella della Baia di Sfina­le – rimasta verde sulla litoranea Peschici-Vieste. Il parere del Comune di Pe­schici è fa­vorevole a quelle lottizzazioni (è l'ente che ha chiesto la conferen­za di servizi) e dal 26 febbraio del 2007 è positivo anche il parere del Parco del Gargano, in buona sostanza perché esiste una deli­bera del Consiglio comunale di 21 anni fa (la 296/86) che viene «fatta salva» anche dalla succes­siva istituzione, nel 1995, del Parco Nazionale del Gargano. Quella delibera del Consiglio comunale pesa più non solo del­l'istituzione del Parco, ma anche del «decreto legislativo 42/04», del «vincolo idrogeologico 3267/23», del Putt Paesaggio che

individua in quella baia un'area boscata, una zona umida, un cor­so d'acqua pubblica, la «Grotta Femmina», la «Grotta di Cala Trabucco» e un'area d'interesse archeologico. Nonostante que­sta tutela paesaggistico-ambien­tale, i dirigenti del Settore Terri­torio della Regione non avrebbe­ro potuto fare nulla se tutti i pro­prietari di quel terreno, nessuno escluso, avessero deciso di costruire.