Le denunciate irregolarità nello svolgimento dei test per l’ammissione alla frequenza di alcuni corsi di laurea minano dal profondo il sacrosanto diritto allo studio sancito dalla costituzione repubblicana e straordinario mezzo per affrancarsi socialmente ed economicamente, realizzando aspirazioni personali e professionali alla base di una migliore qualità della vita cui tutti aspirano giustamente.
Non c’è di che meravigliarsi come opportunamente scrive il Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno: siamo pur sempre l’Italia e la Puglia dei sospettati concorsi a cattedre per docenti, del nepotismo che fa sedere in cattedra, e in ogni altro luogo, figli, nipoti, mogli, nuore e generi, dell’inchiesta sugli esami e sulle tesi di laurea; l’Italia e la Puglia dove l’illegalità è diventata regola e la legalità pratica sconveniente, da evitare e di cui, in ogni caso, vergognarsi.
Per questo, e per molto altro, le riflessioni e gli interrogativi di Giuffreda (capo-gruppo dei DS al Consiglio Comunale di Vieste) meritano e necessitano di risposte concrete ed immediate, non vanno lasciate cadere nel vuoto, relegate e dimenticate.
Il sistema del numero chiuso per l’accesso alle facoltà universitarie, considerato il dichiarato livello raggiunto di corruzione nelle pubbliche amministrazioni, è da abolire immediatamente, perché non vi è, allo stato attuale, nessuna garanzia di salvaguardare il diritto allo studio dei giovani “figli di nessuno”, privi di raccomandazione e senza conto in banca.
Naturalmente questo intervento non è solo una delle tante risposte possibili alle riflessioni di Giuffreda, ma l’inizio di una nuova battaglia dei diritti che ci impegniamo a perseguire nel nuovo Partito Democratico, in quanto anche a Vieste e nel Gargano sono molti i giovani che subiscono questo tipo di ingiustizia.
Michele Eugenio Di Carlo
Coordinatore DL-Margherita di Vieste