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Fiducia a tempo per Campilongo

Capobianco chiede spiegazioni al tecnico: «Le accuse creano spaccature nel Foggia». Il presidente rossonero prende posizione dopo il k.o. con il CittadellaFOGGIA – Avanti con Campilongo, almeno per ora. Il Foggia sceglie la strada meno traumatica per dare uno scossone alla crisi che ha condotto i rossoneri al quint'ultimo posto, con appena 5 punti in 6 giornate. 

CAMBIO DI ROTTA – «Nessuno poteva immaginare una situazione simile — dice il presidente Tullio Capobianco —. Campilongo per il momento continua ad avere la piena fiducia della società. Ma, se le cose non dovessero migliorare, dovremmo valutare di nuovo tutto con decisione. L'allenatore dovrà trovare le soluzioni, magari con novità tattiche (preannunciate dal tecnico dopo il k.o. col Cittadella, ndr) per invertire la rotta in tempi brevi». Quindi, la permanenza di Campilongo è subordinata ai prossimi risultati, sin dalla trasferta di Venezia. «Il calcio va in un certo modo — prosegue Capobianco, 51 anni, da 3 alla presidenza del club —. In certi momenti tutti sono in discussione. Ora, però, bisogna darsi da fare per uscire dalla crisi. Non servono capri espiatori». 

RICOMPATTAMENTO – La società intende promuovere un ricompattamento tra Campilongo e la squadra, operazione non agevole dopo le accuse del tecnico («Le responsabilità della sconfitta sono della squadra»). «Sarebbe stato meglio non rilasciare certe dichiarazioni — stigmatizza Capobianco —. Così si creano solo spaccature, mentre occorre far fronte comune. Anche Campilongo, forse, ha sbagliato qualche valutazione tecnica e certi modi di comunicare». Secondo Capobianco si può ancora salvare una stagione nata per ritentare la scalata alla B: «Per quanto negativi, i risultati non compromettono ancora il nostro campionato. Certo, non esistono bacchette magiche. Ma, lavorando sodo e ritrovando l'unità, è possibile invertire la rotta. Ripartiamo da alcune certezze: l'organico è competitivo e alla guida c'è un allenatore capace». 

RIVOLUZIONE – In città si discute sull'opportunità di una rivoluzione estiva che ha cancellato un organico (solo 7 i superstiti) giunto a pochi minuti dalla B. E domenica la contestazione all'esterno dello stadio è stata pesante. «Imboccata una nuova filosofia con Campilongo, certi giocatori in rosa non rispondevano alle caratteristiche — spiega Capobianco —. Altri erano a fine prestito e allettati da richieste. Comprendiamo l'insoddisfazione della gente, ma è importante che le proteste non superino i limiti della civiltà, perché questa società tutta foggiana fa grandi sforzi per riportare il Foggia in alto».