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Rodi, il porto sarà pronto entro maggio 2009

In anticipo rispetto ai tempi preventivati

Cammi­na sulle onde dell'entusiasmo e della concretezza la costruzione del porto turistico di Rodi Gar­ganico. Si stanno bruciando tutte le tappe, tant'è che Osvaldo Maz­zola, amministratore unico della «Cidonio spa» di Roma, che sta realizzado l'opera, ha già fissato la data dell'inaugurazione: mag­gio 2009. Ieri è stato sottoscritto l'ultimo atto a conclusione di un lungo iter iniziato tre anni fa: la firma del contratto di concessio­ne territoriale dell'area (corri­spondente al molo di sottoflutto, che era in uso al ministero dei trasporti), tra Capitaneria di por­to di Manfredonia e Comune di Rodi Garganico. L'iter fu avviato dall'allora re­sponsabile della Capitaneria, Antonio Ranieri, che diede – co­me ricorda il sindaco di Rodi Gar­ganico, Carmine D'Anelli – «un impulso significativo. Ma una nota di merito è da riconoscere anche al tenente di vascello Sil­via Maria Malagrinò, alla quale va il merito di essersi adoperata per snellire le procedure. Va ap­pressata la stessa attenzione del nuovo comandante la Capitane­ria di porto, Giuseppe Sciarnone, con il quale abbiamo ora sotto­scritto l'atto conclusivo». I lavori sono in fase molto avanzata rispetto ai tempi pre­ventivati. Infatti, in poco più di due mesi, già completato nella sua struttura grezza il braccio di sopraflutto, lungo ben 718 metri. Il costo dell'opera è di 17 milioni e mezzo di euro: un quarto a ca­rico del Comune, il resto coperto dall'impresa romana. Al Comu­ne verranno garantito dalla «Ci­donio» 100mila euro all'anno, somma che corrisponde alla quo­ta di ammortamento del mutuo contratto per la partecipazione alla società. I posti barca saranno 360, su una superficie di intervento di 90mila metri quadri; poco meno di 29mila mq lo specchio d'acqua. La lunghezza del molo di sopra­flutto sarà 535 metri, mentre quella del molo di sottoflutto su­pererà di poco i 300 metri. Inoltre, l'edificio per i servizi avrà una superficie di 1600 metri e un vo­lume di 10mila metri. Il tipo di ormeggio prevede l'accosto in banchina e su pontili galleggian­ti> con impiego di corpi morti, uno per ciascuna imbarcazione di dimensione inferiore a dieci metri e due per quelle di lun­ghezza superiore. La profondità del bacino di ormeggio è fissata a tre metri e mezzo tale, quindi, da consentire l'ingresso alla quasi totalità delle imbarcazioni di lunghezza compresa nella flotta tipo individuata, sia a vela che a motore. Sulla piazzola di banchina è prevista la realizzazione di una area attrezzata dove saranno ubi­cati i locali per bar, ristoranti, locali commerciali, negozi, offi­cine, servizi igienici, gli uffici; infine, la torre di controllo e ul­teriori locali commerciali e, na­turalmente, il distributore-car­buranti. Altra superficie sarà de­stinata al rimessaggio e ripara­zioni delle imbarcazioni.