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IL PD SCARICA STALLONE ?

Certamente il partito di Veltroni non ha fretta di riconfermarloIl Partito Democratico ha chiesto un po' di tempo a Stallone per ufficializzare la sua candidatura a presidente della Provincia di Foggia perché devono essere completati tutti gli adempimenti e la struttura del partito. Stallone ha accettato di attendere ancora un po', ma la realtà dei fatti è che in ampi settori del neonato PD la ricandidatura del presidente uscente non viene assolutamente vista di buon occhio. Quasi certamente nel partito di Veltroni si pensa alle primarie il che vorrebbe dire bocciatura per Stallone e ricerca di candidature alternative. Per Stallone “bocciare il Presidente significa bocciare tutta la coalizione e il suo operato”. In pratica, ambienti vicini al Presidente uscente fanno sapere che, sostituire il candidato alla presidenza, sarebbe come dichiarare di aver fallito e che quindi che è necessaria una stagione nuova. Dall'UDEUR, da tempo, e da Rifondazione si dice che Stallone va benissimo, più o meno la stessa cosa dicono i socialisti. Ma il problema è nel PD che, evidentemente, vuole scrollarsi di dosso l'ingombrante presenza di Stallone e puntare a qualche uomo più di apparato e più controllabile dalla nomenclatura politica.
Stallone, dal canto suo, ha consegnato alle segreterie di tutti i partiti un memorandum di qualche decina di pagine che riassume tutta l'azione politica dei cinque anni della sua Giunta. Come dire: “leggete e poi ditemi dove abbiamo fallito”.
Noi però non siamo le segreterie dei partiti del centro sinistra (nè quelle del centro destra) diciamo che molto probabilmente bisognerà, per il futuro, qualsiasi sia il colore politico e l'uomo che guiderà Palazzo Dogana, puntare a rendere protagonista la nostra provincia e fortemente più autonoma e autosufficiente rispetto a Bari. Il malessere non è nascosto dai Sindaci del Subappennino, Frisullo ne sa qualcosa, dall'Alto Tavoliere, sempre ai margini di ogni tipo di progettualità, dai comuni più piccoli del Gargano sempre dimenticati a scapito di quelli “più blasonati”. Insomma forse bisognerà ricominciare a guardare a programmi concreti di sviluppo piuttosto che a politici nuovi o per tutte le stagioni.