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“Tre soli alberghi non sono sufficienti. Vico può crescere”

Lo sottolinea Matteo Baldassaree, imprenditore di Vico del Gargano. Bisogna arginare l’emigrazione.In occasione del convegno di sabato primo dicembre, tenutosi nella sala consiliare di Vico del Gargano, sul tema "Vico-progetti per la città tra Storia e Trasformazione Contem­poranea" l'imprenditore garganico Matteo Baldassar­re, che si occupa da anni di manuten­zione edilizia e si de­finisce un "artigia­no della ristruttu­razione", ha spiega­to come far decolla­re il turismo a Vico. L'Attacco lo ha ascoltato. Baldassarre, qual è la trasformazione necessaria per Vico del Gargano? Ilproblema, secon­do me, sta nel ren­dere questo paese un luogo di sog­giorno. Significa avere un aiuto reale dall'economia. Alla popolazione non si può chiedere di più… Vico è un pae­se agricolo, che si fonda sull'olio e po­che altre risorse.E' perciò necessa­rio che tutta la politica si attrezzi per migliorare l'impatto del nostro ter­ritorio.
Pensa che l'iniziativa dei privati non sia sufficiente? Non si corre il rischio di imbattersi in vecchi assistenzialismi?
No, i privati in questi ultimi anni hanno fatto molto, ma poi gli inter­venti sono stati mirati verso altre lo­calità, Vieste in testa. Si è avuta la ri­qualificazione della Villa Comuna­le, del verde pubblico. Vede, se noi abbiamo a disposizione due milio­ni d'euro per la nuova statale, ma questa non è attraversata da un nu­mero importante di turisti, non ser­ve a molto spendere questi soldi. Dobbiamo ambire ad una gestione integrata tra Beni Culturali, iden­tità culturali vichiane, ambiente e prodotti tipici della nostra terra, inseriti in reti e sistemi d'offerta. La terra è la nostra prima fonte di ric­chezza,ma il prodotto agricolo non basta a pagare le spese. E negli ulti­mi cinque anni è ripresa in manie­ra massiccia l'emigrazione dei no­stri giovani verso il nord.
Il porto turistico di Rodi Gargani­co potrà aiutare in questo senso?
È, senza dubbio un buon investi­mento. Deve essere affiancato, però, da una riqualificazione del paese in termini turistici. Mi spie­go. Abbiamo pochi chilometri di spiaggia, perciò il turismo estivo deve essere superato. Le sinergie politiche ed imprenditoriali do­vrebbero puntare ad un turismo colto, attento, anche invernale: fi­ne settimana lunghi, escursioni or­ganizzate dal Parco del Gargano.
Come si arriva a tali risultati?
Si deve trovare una soluzione po­litica più congeniale. In questi an­ni c'è stata troppa conservazione del territorio.
Si riferisce ai limiti ambientali?
No, non solo. La conservazione del territorio è stata, a mio parere, eccessiva. Entrambe le leggi re­gionali in materia di turismo, la n. 29 del 5 settembre 1994 e la n. 17 de124luglio del 2001 riguardante l'attività recettiva di Bed&Break­fast, non sono state per nulla ap­plicate. Si poteva e si può fare un'altra struttura alberghiera, i tre unici alberghi di rilievo di Vico non soddisfano le richieste, quin­di non si può intervenire tempe­stivamente sull'offerta. La tra­sformazione non può che comin­ciare da questo punto.
L’Attacco