Menu Chiudi

L’aeroporto è una cosa seria, decidetevi!

Il punto di partenza è chiaro. E’ il progetto votato dal con­siglio comunale nel 1999. Un progetto rielaborato e messo nelle mani della giunta da Nino Morlino, urbanista di origini sanseveresi trapiantato a Mila­no e di casa a Vieste dal 1970."L'aeroporto sarebbe una struttura con una doppia fun­zione, turistica ma anche di presidio ambientale dal quale possano partire mezzi antin­cendio. Lo scalo risolverebbe un gap strutturale, quello delle vie di collegamento. Anche se avessimo strade e ferrovia effi­cientissime – commenta Mor­lino -, comunque la zona di Vieste sarebbe isolata". Anche Nicola Rosiello, as­sessore al Turismo di Vieste, è interessato al progetto di un aeroporto, da imprenditore, essendo il proprietario del­l'hotel Le Ginestre, struttura che sorge a pochi chilometri dal luogo in cui si pensa po­trebbe sorgere la pista. "Oramai quelli che un tempo erano campeggi sono diventa­ti residence – spiega -. Solo a Vieste i posti letto censiti sono 69 mila. Se si aggiungono quel­li degli altri paesi e quelli non censiti…. Quindi, l'aeroporto è una struttura ormai essenziale perché il turismo garganico trovi nuovi sbocchi. Parlo con cognizione di cau­sa, giacchè fino all'anno scorso sono stato presidente del con­sorzio operatori turistici della zona. So che ci sono imprendi­tori che sarebbero pronti ad in­vestire concretamente nel pro­getto. Voglio capire e al più pre­sto non escludo di indire un'assemblea per un confron­to con l'amministrazione co­munale. Piano Grande è il luo­go migliore, perché equidi­stante dai vari paesi. Ieri in consiglio abbiamo preferito ri­mandare la discussione, ma credo che ci riuniremo di nuo­vo tra una decina di giorni". Natale Balzarotti è il proprie­tario della Baia dei Longobar­di, del Gabbiano e dello Scalo dei Saraceni. È un milanese trapiantato a Vieste dal 1974 che passa in Pu­glia 10 mesi l'anno. È uno di quelli che discute e sogna un aeroporto per il turismo per il promontorio. "Ho seguito un po' il dibattito di ieri in consi­glio comunale poi sono andato via per impegni. Ho ascoltato il discorso di Di Candia (consi­gliere del PD, ndr.). Non è che avesse tutti i torti – commenta – . Che si debba porre il vincolo ad un'area sulla base di un pro­getto più concreto mi sembra un ragionamento giusto". Ieri in comune, la proposta di vincolo d'uso per la zona di Piano Grande, quella che do­vrebbe ospitare lo scalo, non è passata. L'opposizîone, con il discorso del consigliere Di Cambia del Pd, ha posto obie­zioni che hanno spinto la mag­gioranza a rinviare il tutto. Ma dietro questa idea ven­tennale ci sono i trenta imprenditori che aderiscono al consorzio operatori turistici di Vieste e quelli degli altri centri. "Sono trent’anni che ne parliamo – continua Balzarotti -.Ne parlavo con Di Marca, con Manzionna. L'aeroporto è una struttura necessaria non tanto per la stagione estiva, quanto per riuscire a destagionalizza­re il turismo sul Gargano". Na­tale Balzarotti è uno di quelli che vorrebbe Vieste e dintorni piena di turisti tutto l'anno. "Non soltanto i tre mesi estivi. Io tengo aperti i miei impianti da aprile a ottobre ma se ci fos­se un scalo aereo sono certo che ci sarebbe un'affluenza maggiore". Pare di capire che un collega­mento aereo sarebbe un servi­zio utile soprattutto per il flus­so turistico europeo. "Ogni paese ha i propri tem­pi, i propri periodi di ferie. Per gli scandinavi, ad esempio una temperatura di 15° corrispon­de ainostri25.macome posso­no arrivare sul Gargano con gli attuali collegamenti?". Natale Bazarotti è pronto ad investire anche di tasca sua, proprio come previsto dal pro­getto di Nino Morlino, l'urba­nista di San Severo. "Diciamo che con Nino ed altri amici imprenditori parlia­mo di questo progetto da alme­no vent'anni. Io ci sto a parteci­pare economicamente. Sono pronto ad investire 100, 200 mila euro. Molto volentieri. Ma il progetto è tutto da stabilire. È ancora tutto da vedere". Il progetto di Morlino parla di una cordata di 500 impren­ditori e varie fasce di investi­mento. "I criteri per l'adesione dei singoli sono diversi e anco­ra da discutere. Credo che tutti gli imprenditori della zona avrebbero interesse a parteci­pare". Un altro operatore turistico storico di Vieste è Tonino Fal­cone, proprietario insieme ad altri parenti di vari impianti a Vieste, come l'hotel che porta il suo cognome. "L'aeroporto del Gino Lisa è praticamente bloccato, quello di Bari è troppo lontano. In pratica il Gargano è abbando­nato a se stesso – commenta -. Io non penso ad uno scalo del­le dimensioni di Malpensa. Già se avessimo a disposizione un Atr da 35/40posti riusciremmo a collegare questa zona a Ba­ri…. Quando io vado alle Fiere internazionali i tour operators innanzi tutto mi chiedono quanto dista il mio hotel dal­l'aeroporto". E allora, come procedere? Per Falcone è es­senziale il ruolo delle associa­zioni di categoria. Il nostro consorzio deve premere in co­mune perché si avvii un discor­so serio sull'argomento. Senza dimenticare il ruolo che deve svolgere la regione. Ci sono fondi europei per finanziare infrastrutture di questo gene­re. La politica deve prendere l'iniziativa e soprattutto co­scienza della necessità dell'ae­roporto. Così da avviare un al­tro tentativo, l'ennesimo".