Elezioni 13-14 aprile – Le previsioni in Puglia – Calerebbe l’UDC di Casini. Dati da prendere con cautela.
Pd-Idv al 37,4%, Pdl al 44°i°, con un range di tre punti percentuali di oscillazione. E' questa oggi la fotografia del voto in Puglia alle politiche, secondo gli ultimi sondaggi che viaggiano sull'asse romano del Pd. Nelle intenzioni di voto commissionate dal partito, ciò che più sconcerta è il numero di indecisi che si attesterebbe intorno al 20%. Un 8% degli intervistati dichiara di essere di estrema destra, un 2q/25°i° di destra, ma con una percentuale alta pronta a votare Pd nella città di Bari, un 2oi° di centro. Non conferma e non smentisce il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, ma aggiunge: «Siamo molto caricati. D'altra parte, a Bari recuperammo il 36% di voti in una sola botta alle amministrative. Qui abbiamo appena cominciato. In queste ore, ho veramente avuto la sensazione che ce la possiamo fare. Ho riconosciuto negli occhi di Veltroni la determinazione a vincere. Quella sensazione difficile da descrivere, che io stesso ho provato, quando stai facendo qualcosa di straordinario». Secondo gli stessi sondaggisti, calerebbe 1'Udc di Casini. Anche se gli istituti demoscopici sono cauti nell'avanzare qualsiasi valutazione prima che i giochi delle alleanze ancora in atto non siano definitivamente conclusi. Si tratti di Rosa Bianca, di Psdi o di Udeur. Anzi, proprio ieri, si è chiuso positivamente l'incontro fra il segretario dell’Udc, Pierferdinando Casini e quello del Psdi, Mimmo Magistro. Nei primi giorni della prossima settimana si dovrebbe parlare concretamente di posti in lista. L'ipotesi potrebbe essere quella di un'aggregazione di centro – con premier Casini e, forse, con un simbolo diverso da quello dell'Udc – in cui confluiscano anche i Pensionati, pezzi di liberali, socialisti e centristi. Tuttavia, quel 37,4% a1 Pd, seppure molto incoraggiante per il partito di Veltroni rispetto alle politiche del 2oo6 – quando, al Senato, Margherita, Ds e Idv non superarono i12g,8°i – indica, però, che il cammino è ancora tutto in salita. Tanto vero, è stato ricordato ieri in una conferenza stampa del partito a Bari, che «Veltroni verrà due volte in Puglia, anche a una settimana dal voto, perchè ritiene che questa possa essere una delle 5 0 6 regioni che potrebbe fare la differenza». Una regione, però, nella quale il Pdl continua a mantenere un sostanzioso margine di differenza che non solo non si scalfisce, ma sembra essersi addirittura rafforzato secondo i sondaggisti di tutte e due le parti in competizione. Nel 2006, infatti, in Puglia (una delle poche regioni al Sud dove trionfò il Polo) la somma di An e Forza Italia al Senato fu del 40,2%, oggi è al 44%. Il dato è confermato anche dalle intenzioni di voto raccolte dalle società demoscopiche incaricate da Berlusconi. Solo che, secondo questi rilevamenti, il delta fra i due partiti è ben diverso: quasi 10/12 punti percentuali in favore del Pdl, con Pd-Idv attestato al 32/34%. Dal 7 al 9% la Sinistra Arcobaleno, dato sul quale pesa positivamente la presenza del governatore Nichi Vendola. In calo consistente l'Udc. Sul risultato peserebbero sia la mancata ricandidatura Cosimo Mele a Brindisi, vero padrone delle tessere in quell'area, sia l'immagine un po' appannata di Michele Tucci, a Taranto, dopo il buco del dissesto.