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Insettucolo asiatico fa strage di palme in Italia

Sono ormai centinaia le piante abbattute nel nostro Paese, vittime della voracità del «Rhynchophorus ferrugineus» o «punteruolo rosso», un coleottero originario dell'India e della Melanesia che sta colonizzando i paesi del Mediterraneo. Tra le regioni più colpite anche la Puglia e la Basilicata. 
Allarme degli esperti per la palme italiane. Sono ormai centinaia le piante abbattute nel nostro Paese, vittime della voracità del «Rhynchophorus ferrugineus» o «punteruolo rosso», insetto originario dell’India e della Melanesia che sta colonizzando i paesi del Mediterraneo. Le regioni d’Italia più colpite sono la Sicilia, la Campania, il Lazio e le Marche, ma le infestazioni sono segnalate anche in Liguria, Sardegna, Puglia, Basilicata e Calabria. Ecco cosa spiega l’esperto del Cnr, Emilio Guerrieri, ricercatore dell’Istituto per la protezione delle piante (Ipp) del Cnr con sede a Portici. A mettere in ginocchio interi filari di palme è il «punteruolo rosso», un coleottero che misura dai 4-6 centimetri segnalato per la prima volta in Italia nel 2004, dove è arrivato molto probabilmente con un carico di piante proveniente dall’Egitto, paese tra i maggiori esportatori di palme ornamentali utilizzate per ville e giardini. «Questo insetto svolge il suo ciclo nel tronco della palma, scavando gallerie al suo interno» afferma Emilio Guerrieri. Che aggiunge: «Le femmine adulte, oltre che per alimentarsi, utilizzano la lunga proboscide per scavare piccoli pozzetti dove depongono le uova». Secondo l’esperto del Cnr, però, «la lotta contro il punteruolo rosso può essere solo preventiva, perchè una volta dentro la pianta, è praticamente impossibile eliminarlo. Altre difficoltà sono legate al fatto che, al momento, non esistono fitofarmaci registrati per le palme e pertanto il loro uso può essere solo autorizzato dal Ministero e dalle Asl di competenza».

Inoltre, continua Guerrieri, «la presenza di palme in ambiente urbano rende estremamente complicata l’effettuazione di qualsiasi trattamento con prodotti chimici. Oltre a raccogliere dati sullo sviluppo e sui voli dell’insetto in Campania, il nostro istituto sta sperimentando prodotti di sintesi che potrebbero essere registrati in breve tempo». In India e in Melanesia l’insetto attacca le palme da cocco nella parte bassa del tronco, dal quale le larve possono essere tolte praticando delle gallerie. «Invece in Italia e nei paesi del Mediterraneo -precisa il ricercatore- il punteruolo colpisce la chioma della nostra palma (Phoenix canariensis), danneggiando la gemma apicale, organo che garantisce lo sviluppo di frutti e foglie». L'insetto fitofago, inoltre, ha trovato in Italia un ambiente estremamente favorevole, ma la sua diffusione è stata certamente facilitata dal ritardo con il quale sono state abbattute le piante pesantemente infestate. Ed a farne le spese è il paesaggio mediterraneo, fortemente caratterizzato dalla presenza di questo albero, tanto legato alla tradizione di questo periodo dell’anno, specie sulle riviere. «L'Eppo, l’European and Mediterranean Plant Protection Organization -conclude Guerrieri- ha inserito il punteruolo nella lista rossa, che obbliga ciascuna nazione ad adottare provvedimenti per arginarne la diffusione». Info: www.cnr.it.