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Comunità Montana del Gargano allo scoglio del bilancio

Si presenta irto di difficoltà il cammino del bilancio di pre­visione 2008 della Comunità Montana del Gargano, docu­mento che attende ancora l’ap­provazione finale (il termine scade il prossimo 31 maggio). In via Sant’Antonio Abate, sede dell’ente, si sta facendo strada una duplice ipotesi di lavoro, una in antitesi all’altra.
C’è chi propende per l’appro­vazione del conto consuntivo 2007 prima (salvo sorprese do­vrebbe chiudersi con un avan­zo d’amministrazione) e del bi­lancio di previsione poi, per avere un quadro chiaro su dove destinare l’avanzo del 2007; c’è chi propende per il cammino inverso: ovvero licenziare il bi­lancio di previsione prima, e, "recepire" dopo l’avanzo del consuntivo con un’apposita va­riazione di bilancio. Quello che preoccupa di più perché sta bloccando tutto è il quadro politico, che denota una maggioranza di centrosi­nistra che, nonostante sia alle prese con il varo del bilancio preventivo, ha registrato nei giorni scorsi uno scollamento preoccupante tra le forze al­leate – durante la prevista riu­nione di maggioranza convo­cata allo scopo, si è registrata una scarsa partecipazione del­le forze politiche di sinistra – tanto da produrre la fotografia di un ente guidato da una coa­lizione che non gode affatto di ottima salute. Per trovare una via d’uscita, Matteo Cappucci (San Giovan­ni Rotondo) preannuncia la convocazione del gruppo dello Sdi (7 membri tra cui l’asses­sore Columpsi). Intanto da Ba­ri, circa la legge del riordino sugli enti montani, si parla che sarebbe allo studio della re­lativa commissione l’ipotesi di prevedere una drastica dimi­nuzione della rappresentanza dei vari Comuni in Consiglio Montano. Ossia passare dagli attuali tre membri (due di mag­gioranza ed uno di opposizio­ne) ad un solo rappresentante.