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La Regione Puglia è con i pescatori

Prosegue la serrata delle marinerie – iniziata da una decina di giorni – che invocano misure di sostegno al settore, colpito dall’impennata del prezzo del gasolio registratasi negli ultimi mesi. In campo la Giunta regionale.

 

La Regione Puglia non resta «sorda» alle richieste dei pescatori e s’unisce al loro appello al Governo nazionale affinché prenda iniziative valide e in tempi rapidi. Per la precisione, oggi è stato approvato – all’unanimità – dal consiglio regionale un ordine del giorno nel quale si invita il governo ad intervenire sulla rete di distribuzione dei carburanti e lo stoccaggio nei porti.
Nell’ordine del giorno – proposto da tutti i gruppi – si ricorda che in cinque anni il gasolio è aumentato del 320% e il trend di crescita, particolarmente spinto negli ultimi mesi, sta colpendo pesantemente i settori dell’autotrasporto, dell’agricoltura e della pesca.
Sono 1734 – è detto nel documento – le imbarcazioni registrate in Puglia e migliaia, quindi, le famiglie interessate. Ma il caro-gasolio “sta avendo ripercussioni sull’intera filiera produttiva, investendo anche i consumatori e i ristoratori”. Nell’ordine del giorno inoltre s’invita la giunta regionale, in vista del prossimo incontro con le associazioni di categoria, a cercare un’intesa con Eni-Agip, come nei mesi passati, per garantire un risparmio diretto del prezzo dei carburanti a pescatori e loro imprese.
“Vanno definiti inoltre – è stato ancora sottolineato – provvedimenti che incidano immediatamente sulla grave crisi economica che ha colpito gli operatori della pesca e servano a definire un piano di modernizzazione dell’intero settore”.
La giunta regionale è stata pure impegnata dall’assemblea a verificare, di concerto con le associazioni dei pescatori, quali modifiche possano essere introdotte nella rete di distribuzione dei carburanti con riferimento specifico alle attività di stoccaggio nei porti pescherecci della Puglia.
Il dramma dei pescatori, è proprio che rincaro del prezzo del gasolio s’è, man mano, «mangiato» il loro margine di guadagno. Arrivati all’assurdo di trovare maggior convenienza a tenere i pescherecci in porto, piuttosto che affrontare le battute di pesca, si sono organizzati in iniziative di protesta e sensibilizzazione.
Anche oggi è proseguita la loro serrata, iniziata una decina di giorni fa. In tutti i porti della regione i pescherecci, coperti con striscioni e cartelloni con slogan di protesta, sono fermi alle banchine.
Oggi non si sono registrati presidi o manifestazioni a differenza dei giorni scorsi quando ci sono stati momenti di tensione che, in alcuni casi, hanno impedito lo svolgimento della regolare attività portuale. Da nord a sud le Capitanerie di porto di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi registrano una situazione tranquilla.