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Zaffarano: “il Piano del Parco è vecchio di 7 anni ed uno dei motivi per cui dev’essere rivisto”

Il coordinatore di Forza Italia di Vieste, Raffaele Zaffarano, ha inviato le considerazioni sul piano del Parco al ministro Fitto e all’on. Leone.

 

E’ da tempo che i cittadini garganici attendono una proposta seria per il Piano del Parco Nazionale del Gargano che definisca strategie ed obiettivi. Il progetto di piano presentato dal Commissario Ciro Pignatelli alle amministrazioni comunali è vecchio perché predisposto circa 7 anni fa e non fotografava già allora lo stato di fatto del territorio e allo stato attuale presenta gravi handicap che da un lato vanno ad ingessare le attività economiche del Gargano, quali agricoltura, agro-zootecnia, pesca , turismo e servizi e dall’altro lato  non definiscono strategie ed obiettivi. Nel piano predisposto vi è soltanto una voluta interpretazione restrittiva della salvaguardia, funzionale solo al tentativo di cristallizzare il territorio, con il rischio di determinare una grave crisi in tutti i comparti economici e nella convinzione che questa sia la migliore tutela possibile del territorio: la negazione di ogni sua fruizione. Ma questo non è lo spirito delle norme regionali e nazionali vigenti e delle direttive europee in materia ambientale, nelle quali si parla di uso del territorio e della necessità di contemperare le esigenze di salvaguardia con quelle di vita delle comunità che vivono un territorio. La cristallizzazione del territorio ha conseguenze gravissime sulla possibilità per le popolazioni di continuare a vivere delle attività economiche già in essere  (figuriamoci poi pensare alla creazione di attività nuove o allo sviluppo delle attività esistenti). Tra l’altro parliamo di un territorio già carente di infrastrutture e di servizi sociali ed il piano predisposto non riporta  nulla delle infrastrutture necessarie per cui è inadeguato alle esigenze infrastrutturali del Gargano. Le norme predisposte sono eccessivamente rigide nel modo in cui vengono riportate nel piano, anche al di là dello spirito del legislatore, infatti le norme utilizzate tendono a paralizzare ogni forma  di evoluzione , nella pretesa di salvare il bene (es. si vieta pure la passeggiata nei boschi): Ma è evidente che ogni forma di attivita’ umana e la vita stessa delle popolazioni incide sul territorio, spesso contribuendo  positivamente a creare quell’unicità del territorio che si intende proteggere. Es: le macere, le torri costiere ed i trabucchi sono stati inseriti dalla MANO UMANA.
INOLTRE SI RISCONTRA UN ECCESSO DI CONFUSIONE NORMATIVA CREATO DALL’ESTENSORE DELLA PROPOSTA DI PIANO,OLTRE AL FATTO CHE LE PIANIFICAZIONI TERRITORIALI DEI COMUNI NON SONO STATE RECEPITE  NEMMENO NELLE PARTI RIGUARDANTI I SERVIZI  A FAVORE DEL CITTADINO
Invece nella proposta di piano andava recepita la strumentazione urbanistica dei comuni e bisognava di fatto interagire in modo costruttivo  con le comunità locali in modo da creare normative di dettaglio e strumenti di attuazione che si integrino perfettamente nei tempi e nei contenuti con le leggi  dello Stato, riguardanti  la conservazione. Per di più a differenza di altri piani approvati in altri parchi italiani non vi è  nella proposta di piano del Parco Nazionale del Gargano nessun riferimento alle finalità e agli obiettivi a cui il piano si riferisce e agli scenari auspicabili per un futuro desiderabile. Per  perseguire tale finalità un piano di un’area fortemente antropizzata (qual’è il Gargano) deve privilegiare l’approccio territoriale integrato.:
nel settore produttivo deve:
-sviluppare l’agricoltura e la zootecnia  diversificando  tali attività con imprese di piccole e medie dimensioni e di consorzi di servizi,
-gestire le risorse naturali e marine;
-migliorare le prestazioni ambientali;
-valorizzare il patrimonio culturale del turismo e delle attività ricreative;
nei sevizi sociali deve:
-fornire servizi alle imprese;
-dotare di idonee infrastrutture i comuni ed i territori rurali;
-diffondere il progresso delle nuove tecnologie;
-affrontare le problematiche relative ai rifiuti solidi urbani;
-riqualificare le città ed i borghi esistenti.
Mentre con tutta questa frettolosità  stiamo assistendo ad un tentativo di andare contro un principio democratico, che sempre più si afferma nel metodo e nella normativa italiana: quello della concertazione, della  realizzazione  di una democrazia partecipata attraverso il coinvolgimento delle associazioni e delle categorie produttive . Per cui non è comprensibile tutta questa fretta di approvare uno strumento inidoneo in  un momento di vacatio della presidenza dell’Ente Parco. Il Piano  del Parco del Gargano è importante , ma è opportuno che i pareri dei Comuni e  dei rappresentanti  del mondo produttivo siano recepiti evitando atti di furbizia a danno delle  comunità garganica.
In allegato Vi rimetto il documento sottoscritto dai sindaci della Comunità del Parco (pubblicato ieri sul siti ndr) con il quale esprimono parere negativo sulla proposta di Piano e nel contempo chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico che affronti tutte le problematiche e le tematiche del territorio del Parco.
Dopo le su esposte considerazioni si chiede incontro urgente con i sindaci del Parco. 

Il coordinatore cittadino di F.I.
Raffaele Zaffarano