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Da Rodi a Peschici l’odissea dei turisti nelle stazioni fantasma

Niente biglietterie né informazioni Quat­tro stazioni fantasma: Carpi­no, Rodi Garganico, San Me­naio e Calenelle (Peschici). Quattro stazioni delle Ferro­vie del Gargano dove que­st’anno i turisti e gli habitué del trenino della montagna del Sole non hanno trovato nessuno: la biglietteria, un punto informazione, il capo­stazione e naturalmente il bi­gliettaio. Il trenino entra ed esce dalle stazioni sotto l’oc­chio delle telecamere, i pas­seggeri salgono e scendono con ma senza poter chiedere a nessuno nessun tipo di in­formazione. Per le Ferrovie del Gargano si tratta di «una riqualificazione», per turisti e sindaci si tratta di un vero e proprio ridimensionamento del servizio. La biglietteria e il bigliettaio sono stati sostituiti da un punto vendita automa­tizzato e, spiega il direttore di esercizio Daniele Giannetta «abbiamo potenziato i punti vendita nei paesi». A Rodi Garganico la stazione è sul mare, le tabaccherie autorizza­te sono in paese. Se il turista è già in stazione e non riesce a utilizzare la biglietteria auto­matizzata deve salire in paese o a piedi o prendendo il pul­mino comunale e poi riscen­dere. La situazione si compli­ca a Calenelle, la stazione è a i i chilometri da Peschici. «Sa­rebbe opportuno almeno per i mesi estivi garantire un ser­vizio diverso ai turisti, è una questione soprattutto di im­magine», sottolinea il sindaco di Peschici, Domenico Vesce­ra. Se per i biglietti l’alternati­va è di non arrivare in stazio­ne sprovvisti, il problema del­l’assenza di chicchesia a cui ri­volgersi per avere informazio­ni al momento non è stato ri­solto. Nelle stazioni ci sono i manifesti con orari e coinci­denze, ma nulla di più. «Se si ha bisogno di sapere se c’è un ritardo, o se si fa in tempo per la coincidenza con altro treno si può usare nelle stazioni un citofono collegato alla stazio­ne di San Severo – sottolinea il dirigente delle Ferrovie Da­niele Giannetta – comprendo però che non trovare nessuno in stazione soprattutto nei mesi estivi non è il massimo. Per questo abbiamo già fatto il cambio di destinazione d’uso delle stazioni per poter­le trasformare in punto di in­formazione e anche promozio­ne turistica con accordo even­tualmente con cooperative locali. Ma siamo arrivati con questo progetto a estate inizia­ta». A fine anno, e a quel pun­to saranno penalizzati prima di tutto i residenti, neppure con il citofono si potranno avere informazioni. «A fine anno chiuderemo anche San Severo» preannuncia netta. Nelle stazione però dovrebbe­ro essere installati dei pannel­li elettronici. La completa au­tomatizzazione delle stazioni è legata a questioni economi­che in termini di costi del per­sonale. Ma se non conviene te­nere aperta una stazione per­ché il volume di passeggeri è così ridotto allora, e questo da anni sostengono anche al­cuni sindaci, non ha senso neppure avere una linea ferro­viaria lungo la costa.