San Nicandro Garganico, un comune di 16mila anime che sorge su di un complesso di colline a pochi chilometri dal Lago di Lesina. Un paese apparentemente tranquillo che vive prevalentemente di pastorizia. Un piccolo centro, focolaio permanente di sangue e lutto, dove tutto si muove intorno a delle ataviche logiche criminali, ai giorni nostri inspiegabili. Dal 1981 attanagliata dalla mattanza tra le famiglie Ciavarrella e Tarantino. L’altro ieri l’ennesimo omicidio nelle campagne di quel centro. Leonardo Civarrella fucilato nella sua masseria. Ed ora echeggia in tutta il paese la notizia della scarcerazione di Giovanditto, il presunto killer della faida del Gargano, accusato di 13 omicidi. Giovanditto avrà l’obbligo di dimora proprio nel comune sannicandrese, proprio in quel paese che vive in un silenzio assordante, così come riferisce il sindaco Costantino Squeo. "La città subisce questi eventi, non li vive. C’è grande preoccupazione, si vive in un contesto abbastanza cupo. Ci tengo a precisare – incalza Squeo – che questa non è una terra di mafia nè una terra di mafiosi. Qui vive gente operosa che lavora giorno dopo giorno, qui ci sono giovani splendidi. Spero che con questi episodi non venga fuori un’idea distorta di San Nicandro che sia come San Giuseppe Jato. Intanto il sindaco Squeo evidenzia come sia importante l’istituzione nel centro garganico di un commissariato di polizia. "Non voglio speculare su questo momento particolare – prosegue – quella di istituire un commissariato di pubblica sicurezza è una richiesta fatta da questa Amministrazione circa un anno fa. Un’istanza datata 2007 ancora presente sulla scrivania del Ministero". Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia ha implementato i servizi di controllo straordinario del territorio. In arrivo anche 10 unità della CIO – Compagnia di Intervento Operativo. "La presenza dell’Arma – conclude Squeo – è, oserei dire, esemplare; nel senso che c’è una vicinanza indissolubile alla realtà di questo comune".