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Claudia Koll domani a Vieste – IL VALORE DI UNA TESTIIMONIANZA

Domani, domenica, 13 luglio alle ore 20,00, a S. Maria di Merino, Claudia Koll farà la sua testimonianza di vita. La notizia ha i connotati di uno scoop, tale non è nelle intenzioni. É un semplice annuncio. Già dallo scorso anno si è cercato di portare a Vieste Claudia Koll. Le cose allora non sono andate per il verso giusto e l’iniziativa non si è potuta concretizzare. Quest’anno le cose sono andate diversamente e sarà con noi nella data e nell’ora indicate. Se non è uno scoop, cos’è? Nella nostra mente, come nella mente della Koll, la cosa è assai diversa da una notizia clamorosa. Noi la cerchiamo, lei risponde, l’obbiettivo è il servizio alla Verità e alla Parola. Per una persona che ha vissuto successivamente due opposte scelte di vita: il mondo con i suoi richiami irresistibili di ricchezza e di piacere, la fede (=Cristo) con le sue proposte forti ed esaltanti, diventa imperativo gridare la propria esperienza “dalle terrazze”, come dice Gesù.
“Nella vita di ogni persona Cristo tende un agguato”, dice un grande scrittore francese. Egli stesso è caduto in questa imboscata di Cristo e ha fatto della sua vita una stupenda e coerente testimonianza. I più, distratti da altri richiami, non si accorgono di questa imboscata e continuano a dimenarsi nella mediocrità, spesso addirittura nel peggio. Chi incontra Cristo diventa di necessità testimone.
La parola testimone – testimonianza è fra le parole più ricorrenti nel Nuovo Testamento. É Cristo stesso che costituisce testimoni coloro che hanno vissuto con lui e li manda annunciatori nel mondo. Il testimone è una persona scomoda e sofferta. Scomoda, perché l’annuncio impellente (“Gai a me se non evangelizzassi”, dice S. Paolo citando un passo del profeta) è controcorrente, come lo è Cristo da cui tale annuncio proviene, e sconvolge. Sofferta, perché l’annuncio che si proclama tocca la vita. Ogni testimone è un profeta la cui parola turba l’ordine costituito, il tranquillo possesso delle cose, cioè il quieto vivere. Il testimone – profeta non fa proprio il motto: vivi e lascia vivere, bensì capovolge e stravolge la normalità, non fa dormire sonni tranquilli, disturba, inquieta, rimprovera. La sua ricompensa è perciò la sofferenza, procurata dall’essere forza d’urto contro una vita perfettamente anonima, senza senso, senza ideali e tensioni morali. Il testimone è un martire.
Il nostro mondo ha bisogno di testimoni e di testimoni credibili, quelli che dicono con la vita ciò in cui credono, che si espongono impavidi ai massacri delle pubbliche opinioni, che non si lasciano intimidire dalle minacce e non cedono alle mode. Dalle famiglie, dalle agenzie educative (scuola e parrocchia), dai gruppi e movimenti con finalità pedagogiche, da tutti quelli che hanno compiti formativi si chiede l’offerta di modelli di vita, di testimoni incisivi che mentre insegnano si propongono.
Claudia Koll, agli occhi e al cuore di molti che l’avvicinano, ha impresso una sterzata alla sua vita, è caduta in quella imboscata che Cristo le ha teso. Ed ora è testimone di quell’evento gioioso e meraviglioso che non può né tacere né nascondere: l’incontro con Cristo salvatore.
Il suo raccontare l’avventura stupenda che l’ha interessata, non è tentativo di ritagliarsi uno spazio di celebrità (era ed è celebre), è quell’imperioso bisogno di dire che Cristo è l’unico necessario dell’uomo.
Non mancano ai nostri giorni personaggi che hanno clamorosamente scelto Cristo. La conversione è la vittoria di Cristo sull’effimero della nostra esistenza. Claudia Koll, con quanti scelgono Cristo, oggi, viene a ricordarci che solo Lui vale la pena di essere vissuto.
Sac. Giorgio Trotta