Menu Chiudi

Racket del Pesce: la denuncia di una imprenditrice coraggio

Tutto è partito la notte del 31 dicembre quando "ignoti" le incendiarono la pescheria a Lucera. Tre mesi più tardi sempre i "soliti ignoti" aggredirono il marito mentre rientrava in casa. Oggi dopo aver prima tentato di trovare una via d’uscita che salvasse dal fallimento la sua azienda e dopo essersi rivolta alle forze dell’ordine, la signora Natalia Impagniatiello ha deciso di rendere pubblica la sua storia e di denunciare il racket del pesce. "La finalità dell’organizzazione – ha raccontato la donna – è quella di distruggere tante famiglie, indebolendole economicamente. E quando si è indifesi e senza soldi non si è più credibili non solo commercialmente". La donna ha avuto il coraggio di denunciare la sua vicenda non soltanto alle forze dell’ordine, ma anche in TV. "Ora ho paura per me e la mia famiglia – ha detto – ma ho dovuto denunciare pubblicamente questa situazione perchè ormai siamo in una situazione senza via d’uscita. Secondo la donna l’organizzazione criminale aveva un modo subdolo di indurre le aziende a pagare il pizzo. "Nel mio caso – racconta l’imprenditrice – ci obbligavano a comprare al mercato quantitativi di pesce che poi eravamo costretti a cederlo a questi soci occulti i quali poi lo rivendevano a prezzi inferiori. Così noi subivamo le perdite e dunque il fallimento dell’azienda. Mentre loro incassavano senza comparire. La donna sostiene che con questo metodo avrebbe subito perdite negli ultimi anni di oltre 100 mila euro.