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Pietrafritta – Vico: “benvenuti nel regno del nudo”

In una località vicino Vico del Gargano una famiglia ha messo su un villaggio che conta oltre 300 ospiti nudisti. Sul Gargano uno dei pochi villaggi naturisti. “Ma questo non è luogo di sesso”.

 

Lei statuaria a ferma sul bagnasciuga, si gira e rigira con mose da sirena; lui gli è accanto, piedi nell’acqua, guarda l’orizzonte e un sole che acceca. Lui è bruno, sulla quarantina, lei qualche anno in meno. Poco più in là sotto un gazebo un altro gruppo familiare s’aggrappa a quel po’ di fresco che la giornata dà. Noi dietro le quinte, ma visibili. Loro non sembrano infastiditi mentre continua a picchiare un solo africano. Ma qui al villaggio naturista di Pietrafitta, una insenatura del Gargano in territorio di Vico il tempo è una bolla. E per loro appollaiati nudi lo è ancora di più. Si sentono nell’aria solo cicale e le onde che s’infrangono sulla battigia, qualche ordine secco in tedesco e inglese, grida di bambini. Vengono da ogni parte d’Europa e del mondo nella spiaggia apparente­mente più calda dell’estate. Ma guai a chiamarla la spiaggia dell’amore, la spiaggia a luci rosse o chessò, dell’amore libero dove nulla è vietato e tutto è per­messo. Perchè questo è solo il paradiso dei nudisti-naturisti, che non ha nulla a che fare con gli scambisti o le coppie del sesso sfrenato. Certo qui tutto il territorio è ben definito, inaccessibile: ma ognuno sa bene cosa ci è venuto a fare, cosa è venuto a cercare. Questa è una spiaggia nudista-naturista, ma non clandestina. benintesi… Un piccolo villaggio sull’arenile, qual­che capanno, casematte e i profumi me­diterranei, più in là zagare e macchi. Il codice muto è quello che non tollera in­trusi, salvo rarissime quanto plausibi­lissime eccezioni sulla spiaggia dove non c’è nemmeno lo straccio di un perizoma. Qui non s’infastidiscono parroci o di­fensori della morale a oltranza: a Pie­trafitta, nell’oasi naturista c’è solo una ossessionante tranquillità, frammista alla curiosità di chi sa bene cosa c’è oltre le siepi, giù alla spiaggia: nudisti-naturisti e basta. E’ un’altra estate beata quella che si snocciola al villaggio. Dopo l’apertura a giugno 2007 e l’incredibile successo
della stagione passata che ha contato quasi duemila ospiti tesserati di ogni prove­nienza, anche dalla stessa Puglia, l’inau­gurazione da: quest’anno ha già segnato un aumento dei soci che solo nel primo mese, fra metà maggio e fine giugno sono quasi raddoppiati, passando dai 200 del 2007 ai 350 di quest’anno. L’iniziativa sta quindi avendo ottimi risultati anche in una zona che non ha certo il naturismo fra le sue tradizioni. Le ragioni si trovano sicuramente nella spettacolare bellezza naturale del posto, un paradiso incantato davanti a quelli che al villaggio chiamano «I 3 blu» di cielo, piscina e mare: il panorama mozzafiato che si vede dalla club house, fulcro della vita del camping, dove viene davvero naturale spogliarsi di vestiti e convenzioni, per assaporare ap­pieno quella simbiosi perfetta con la na­tura. Come uscito dalle fiabe, il Parco del Gargano è tra i pochissimi campeggi naturisti d’Italia (meno di 10) ed è im­merso tra i pini in 10 ettari di beatitudine e una tranquillità surreale, davanti al mare. Si tratta di uno dei più attrezzati <<Fkk>>, acronimo che sta per Frei koerper kultur, in tedesco cultura del corpo libero (dai vestiti). Tra roulottes e tende (fino a 300 posti), ombrelloni di paglia e tavolini di legno, ecco comparire «tanti angeli», così come li definisce Maria – titolare del villaggio insieme al fratello Titino, già proprietario di un albergo ristorante sulla costa quando li vede spuntare qua e là tra gli alberi, candidamente nudi. Per la maggior parte coppie, ma anche single, tutti sono amici di tutti, come in una comunità. Il target è vario: dal profes­sionista all’insegnante, alle famiglie con bambini, dai 5 ai 70 anni. Si chiacchiera, fra un tuffo e un gioco a scacchi e alla sera si cena tutti insieme sui tavoli di legno, davanti alla piscina, tra prodotti tipici e liquori fatti in casa. Il segreto di questo trionfo è anche nell’instancabile operosità di Maria che continuamente arricchisce di novità ogni aspetto del suo camping. Dall’attenzione alla quiete e serenità che si respirano alla preparazione di specialità gastronomiche sempre diverse e stuzzi­canti. Oltre ai prodotti tipici, alle originali ricette e marmellate di Maria che già erano la colonna portante della dieta del villaggio, quest’anno si aggiungono le specialità di altre maestranze locali: i formaggi fatti a mano di Franco con il latte delle capre allevate sul posto – dalla ricotta fresca alle mozzarelle affumicate, ai formaggi speziati come quelli ai petali di rosa o alla frutta; la pasta fatta in casa di sua moglie Carmela, i dolci del figlio Enzo. Prodotti biologici molto apprezzati dagli ospiti del villaggio che possono assistere a tutte le fasi di preparazione, dalla mungitura del latte alla realiz­zazione stessa dei formaggi. «Il Club sta avendo successo perché c’è molto pas­saparola» racconta felice Maria Cola­francesco che, designer e pittrice, è re­sidente a Los Angeles da 12 anni con il marito stilista Mario Carradore, ma ori­ginaria del Gargano, ha voluto riav­vicinarsi alla sua zona d’origine e alle cose più semplici. «Saremo aperti fino a metà ottobre con feste, intrattenimenti e gite a cavallo – continua Maria -. E’ così bello stare in questo incantevole posto e c’è un clima così lieto fra soci ospiti e personale che non ci sembra neanche di lavorare. Mi sento incredibilmente libero – racconta Bud, americano di Los Angeles, in va­canza in Italia e al villaggio Parco del Gargano da una settimana -. Qui mi sveglio e non ho bisogno di nulla davanti a questa splendida natura. E’ bello poter vivere senza costrizioni, almeno durante le vacanze – aggiunge il suo amico Brennan – e mi sembra di avere un rapporto più sincero con gli altri, senza scudi». Che esista un posto così nel cuore del Parco del Gargano, tra costoni e falesie, non lo diresti. Eppure questa è una splen­dida realtà, che sfugge persino a internet, perchè – come ha specificato la proprie­taria – qui quando si cominciò lo si fece con la curiosità del «proviamo» e dopo qualche anno ci accorgemmo che col solo pas­saparola e senza uno straccio di pubblicità le comitive s’ingrossavano. «Cosa chie­dono gli ospiti? Guardi, buona cucina e tranquillità. Sono davvero in pochi quelli che chiedono "dove si può andare stasera". Loro restano qui tra chiacchierate e bagni in mare, tanto mare». Un campeggio a conduzione familiare che sullo stesso Gargano, conoscono in pochi perchè la discrezione è il segno distintivo che non va confuso con clan­destinità. Privacy e null’altro, amicizia e cordialità nel regno del nudo-nature in sintonia perfetta col paesaggio. Qui Ada­mo ed Eva vivono con allegria ma anche tanto disincanto. Le lingue sono una miscellanea di accenti: tedesco, inglese, italiani, americani. «Sono convinta che fra qualche anno ne conteremo ancora di più di ospiti», scommette la signora Ma­ria. Sguardi a cielo e mare, occhi a scrutare il paesaggio non il corpo al­trui…