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Aeroporto del Gargano, non è più un’utopia

La Provincia ne discuterà nel Piano di coordinamento territoriale.

 

Sono state approvate all’unanimità dai rappresentanti dei 19 enti accorsi nella sala consiliare di Palazzo Dogana – 18 comuni più un rappresentante dell’amministrazione provinciale, l’assessore con delega alla programmazione Leonardo Di Gioia — le delibere risultato dell’attività della cabina di regia che ruota intorno alla programmazione strategica di area vasta ‘Capitanata 2020’, sintesi delle schede-progetto che rivedute e corrette verranno presentate entro il prossimo 30 settembre alla Regione Puglia. Ultimata la scadenza, come ha più volte ricordato il responsabile unico Paolo Affatato, in particolare ai rappresentanti dei comuni garganici che hanno fatto notare il ritardo determinato dall’affidamento delle linee strategiche a due enti, l’ente Parco e la Comunità montana del Gargano, a loro volta per mesi in stand-by per il commissariamento l’uno e per l’arresto del presidente l’altro. Ma è soltanto una delle tante criticità emerse nel corso dell’interessante incontro che ha fatto emergere, pur nella condivisione della globalità del progetto articolato per dorsali, le aspettative e le richieste provenienti dai territori.
I COLLEGAMENTI
Il sindaco di Torremaggiore Alcide Di Pumpo si è fatto portavoce della situazione dell’Alto Tavoliere. Che rivendica “una zona industriale capace di mettere in sistema i vari comuni, puntando sull’agroalimentare, sul distretto del marmo, sul legno”. Ed ancora, “un polo logistico per raggiungere il casello autostradale, per evitare l’attraversamento delle città, in particolare San Severo”. Il ripotenziamento dei “trasporti su rotaia, cancellati dalla modernizzazione. In particolare per i collegamenti con il Gargano che sono molto faticosi”. Di Pumpo ha sottolineato i problemi delle marine, da Lesina a Chieuti, e la necessità di un itinerario turistico in grado di valorizzare anche i siti archeologici presenti in zona, e le potenzialità di un polo termale “che si potrebbe sviluppare tra S. Nazario ed Apricena”. E’ “l’innovazione che fa fatica ad affermarsi: se da un lato puntiamo sull’internazionalizzazione dei nostri vini, dall’altro siamo alle prese con l’ennesima emergenza dettata dal crollo del prezzo dell’uva dai 27 euro dello scorso anno ai 15 di questo, che rischia di mettere in ginocchio un intero comparto”, ha detto prima di lamentare la scarsa attenzione all’approvvigionamento idrico e da quello energetico.
L’AEROPORTO DEL GARGANO.
Ma l’attenzione è stato monopolizzata dall’aeroporto del Gargano, infrastruttura che i primi cittadini interessati, spazientiti dagli effimeri ‘stop and go’ del ‘Gino Lisa’, ritengono ormai imprescindibile dalla loro voglia/necessità di crescita. Un solo coro, aperto dal sindaco di Peschici Domenico Vecera (“è indispensabile un’opera di questo tipo, se si parla di destagionalizzazione e di flussi turistici da intercettare”) ed amplificato dalla pasionaria Ersilia Nobile (sindaca di Vieste), la quale già che c’era ha ricordato il raccordo Mattinatella Vieste da completare e il suo cavallo di battaglia, “il servizio di eliambulanza nato per sopperire alla mancanza di un ospedale e che è stato esteso dall’Asl all’intera provincia, trasformato in elisoccorso per i servizi primari”. Nessuna paura di essere frainteso da parte di Carmine D’Anelli, sindaco di Rodi Garganico. “Parlare di aeroporto del Gargano non significa ignorare il lavoro fatto in precedenza da altri, in particolare per la crescita e lo sviluppo del ‘Gino Lisa’. Se quello scalo funzionasse, e la pista garantisse l’atterraggio di vettori da 120/130 passeggeri il discorso nemmeno si aprirebbe, ovviamente: ma altrimenti uno scalo sul Gargano lo rivendichiamo con forza e con cognizione di causa”. Ha poi ironizzato sul riferimento in una scheda progettuale ad “una linea ferroviaria che rimanda ad un piano del Parco del Gargano che non esiste”, e rimarcato le necessità aggiuntive di “proseguire la superstarda e migliorare la strada ferrata”. Il sindaco di Vico del Gargano Luigi Damiani ha chiesto a tecnici ed amministratori facenti parte della cabina di regia se “ci sarà un momento in cui potremo incontrarci per conoscere nel dettaglio alcune progettualità”, ed Affatato gli ha ricordato i due momenti in cui potrebbe avvenire, nella fase di predisposizione delle schede e dopo che la Regione avrà espresso il proprio gradimento sulle stesse progettualità presentate.
SENZA CAMPO
Anche in questa occasione vistosa l’assenza del sindaco di Manfredonia Paolo Campo (in sua vece l’assessore ai lavori pubblici Tonino Principe). La sensazione è che il fantomatico asse Manfredonia-Cerignola si stia perdendo per strada, e che stiano emergenze altre istanze. Una sensazione gradita da gran parte dei primi cittadini che vedono in Di Gioia un riferimento ben più solido rispetto ai predecessori. 

Claudio Botta

L’Attacco