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Cinquemila in piazza per legalità e lavoro

Sfatata la proverbiale apatia del foggiano. Gli uomini e le donne che vivono nelle città e nei paesi della Capitanata oggi hanno tralasciato le normali attività, per manifestare non contro qualcosa, ma a favore di legalità, sicurezza, occupazione e lavoro. Erano tanti : gli organizzatori parlano di cinquemila persone. Non sappiamo se la cifra corrisponde alla realtà. Di certo il colpo d’occhio c’era, ed era notevole. C’erano i pensionati di Sannicandro Garganico, partiti in pullman alle cinque del mattino. C’era la seconda classe di una scuola media del capoluogo, che ha vissuto la manifestazione come una lezione di educazione civica. C’erano i militanti e i dirigenti delle sigle sindacali e delle tante associazioni che hanno aderito, dalla cattolica ACLI alla laica ARCI, dalla Caritas all’Opera Nomadi, da Libera ad Amnesty International. C’erano gli studenti di Area Nuova, del collettivo di lettere e dell’Unione degli studenti. C’erano le organizzazioni degli imprenditori, da Confcommercio ad Assindustria. C’erano i gonfaloni dei Comuni – appena quattro, quasi che i sindaci avessero altro da fare questa mattina – e c’era il Presidente della Provincia, senza fascia e senza gonfalone è vero, ma c’era. Un corteo vivace e colorato, che ha sfilato da piazza Cavour a piazza Cesare Battisti, lambendo piazza Giordano, finalmente libera dalle recinzioni del cantiere. Erano in tanti, e consapevoli che la lotta tra clan non è questione interna alla criminalità organizzata, ma è cosa che riguarda tutti. Perchè un territorio conteso tra bande criminali è un territorio dove l’economia non produce ricchezza nè occupazione. Il corteo di questa mattina ha rimesso le cose in chiaro. I cittadini di Capitanata non ci stanno più a vedere lo sviluppo del territorio determinato dalla invadenza della malavita e dalle logiche criminali. Perchè la legalità è precondizione per ogni progetto di sviluppo economico e sociale del territorio.