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Parco dello Stelvio decide di abbattere 1700 cervi: Marinacci pronto ad adottarne una decina

Il Parco nazionale dello Stelvio ha deciso di procedere all’abbattimento di circa 1700 cervi. Una decisione nata dalla necessità di arginare la sovrappopolazione della specie all’interno dell’area protetta. Ma alcuni cervi potrebbero salvarsi grazie alla disponibilità del consigliere provinciale Nicandro Marinacci, che mette a disposizione la sua tenuta e rilancia il progetto di trasferire al Parco del Gargano parte degli esemplari da abbattere.  «Sono pronto a salvare dieci cervi dello Stelvio dall’abbattimento, mettendo a disposizione la mia tenuta di oltre 300 ettari a mille metri sul Gargano, in area Monte Nero» Marinacci, tramite il figlio Angelo 14enne, nei giorni scorsi ha appreso dal giornale online della Valtellina e Valchiavenna la notizia dell’abbattimento di circa 1700 esemplari disposto dal Parco dello Stelvio. «Un tempo il cervo era presente anche qui, in Puglia – spiega Marinacci nell’intervista allo stesso giornale – Poi si è estinto. La proposta formulata dal Parco dello Stelvio di abbattere alcuni esemplari potrebbe coniugarsi alla perfezione con la possibilità di reintrodurre questa specie sui monti del Gargano e del Sub-Appennino, habitat ideali. Pensi che proprio in questi giorni è nevicato 35 centimetri a 1000 metri». Le tariffe che i cacciatori dovranno pagare per i "prelievi" sono di 168 euro per ogni cervo, 79 nel caso se ne abbattano dieci. Il consigliere provinciale si è dichiarato disposto a pagare l’equivalente fissato per l’abbattimento di dieci cervi, facendosi carico anche delle spese di trasporto: «Il cervo è un animale molto delicato. L’unica cosa che chiedo è che il trasferimento venga organizzato dal Parco che ha certamente le competenze adatte per predisporre le migliori modalità di viaggio verso sud». Nicandro Marinacci – che si definisce "un ambientalista, ma non un ambientaloide" – attende fiducioso una risposta: «Le pratiche di inserimento dei cervi saranno valutate insieme – aggiunge -. La tenuta è molto grande, con un lago e con la vegetazione ideale per il cervo italico. Sarebbe splendido riuscire a portare a termine questa iniziativa». Ma c’è di più: Marinacci ha già attivato gli uffici competenti in Provincia a Foggia, per estendere il progetto al Parco del Gargano, chiamando in causa Michele Zulli – responsabile del Museo di scienze e storia naturali della provincia di Foggia – e Domenico Guerra, funzionario dell’ufficio caccia pesca del foggiano. «L’idea ci interessa. Il nostro Osservatorio faunistico – ha spiegato Guerra – sta valutando la possibilità di prendere contatto con il Parco Stelvio, per verificare la possibilità di salvare i cervi destinati all’abbattimento e ripopolare l’area garganica e sub-appeninica, con uno progetto di maggiore estensione».