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Vieste – MASCIA: “IL SINDACO E’ IL MIO RIFERIMENTO POLITICO MA NON AMMINISTRATIVO”

 

Dopo la guerra, l’armistizio. Fra il sindaco Ersilia Nobile ed il presidente del Consiglio comunale Michele Mascia è stato questo il risultato dopo la seduta di questa mattina dell’assise municipale. Come prevedibile i tre argomenti all’ordine del giorno sono passati in secondo piano: tutta la discussione iniziale è stata incentrata sulla querelle istituzionale fra Nobile e Mascia scoppiata negli scorsi giorni proprio per la convocazione di quel Consiglio.
All’inizio è stato il sindaco a prendere la parola per riassumere la propria posizione in merito alla vicenda.
“Ho solo rappresentato l’esigenza di un doveroso rispetto del Regolamento – ha detto la Nobile – a fronte di due pratiche regolarmente licenziate dall’Ufficio competente e pronte per la trattazione procedurale che le facesse approdare all’attenzione del Consiglio Comunale per la relativa approvazione. Nulla di più”.

 

“Mi sono determinata a farlo – ha spiegato il primo cittadino – in ragione di un rigoroso rispetto del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale che all’art. 29 obbliga il Presidente del Consiglio ad inserire tra gli argomenti da trattare in ciascuna adunanza del Consiglio quelli proposti dal Sindaco. Contravvenendo a detta prescrizione, era ovvio che rappresentassi al Presidente del Consiglio le responsabilità derivanti dall’insorgere di tale inadempimento”.
Sulle reazioni dell’opposizione, con il PD che ha fatto affiggere un manifesto di forte denuncia per la situazione determinatasi dopo la diatriba istituzionale la Nobile ha detto che “la strumentalizzazione demagogica della dialettica Sindaco-Presidente del Consiglio, ha trovato, non certo per mia volontà, un pretesto per innalzare polveroni e riferimenti a torbidi scenari che alla fine, ne siamo certi, si trasformeranno in un clamoroso boomerang da parte di chi ha cavalcato queste “tigri di carta” e crede di trarne benefici di consenso presenti e futuri”.

Subito dopo è intervenuto il presidente Mascia che ha riassunto tutti i termini della vicenda ribadendo la correttezza dei suoi comportamenti procedurali non ritenuti invece tali dal sindaco. Mascia ha così tenuto a sottolineare che per lui “il sindaco è sempre il suo unico riferimento politico ma non più amministrativo” per cui ha annunciato di dichiararsi indipendente dal gruppo di appartenenza (nel caso il Movimento Popolari Liberali che lo vedeva assieme al vice sindaco Saverio Prencipe dopo l’uscita da Forza Italia).
Su questo evidente dissidio politico, il PD dall’opposizione ha sparato a zero. Aldo Ragni ha espresso forte preoccupazione per una situazione di conflitto istituzionale che sta creando gravi problemi alla governabilità della città. Nello stesso tempo ha rimarcato la gravità delle affermazioni del sindaco Nobile alla stampa, nel dichiarare l’esistenza di una lobby trasversale che ostacoli il suo lavoro. Tale fatto, secondo Ragni, non è altro che il sintomo evidente di una conflitto tutto interno alla maggioranza che sta nuocendo agli interessi della città.
L’assessore Zaffarano nel suo intervento ha voluto spiegare come non ci sia alcun fatto concreto dietro l’esercizio di dietrologia svolto dall’opposizione che ha tentato di delineare chissà quali oscuri scenari si nascondano nell’esercizio dell’attività amministrativa.  
Nello scenario politico, delineato dal successivo intervento del consigliere del Pd Antonio Giufffeda, si è parlato dello “spettro dell’ex sindaco Mimì Spina che sembra aleggiare sulle vicende politiche di questi anni” in relazione ai modi ed alle iniziative che vengono assunte. Giuffreda ha perciò tenuto a sottolineare come quest’ultima lite politica che coinvolge il presidente Mascia non può essere liquidata come una semplice scaramuccia visti i contenuti delle dichiarazioni fatte. Così, per dare una risposta di credibilità della politica ai cittadini, Giuffreda ha proposto la definizione di un codice etico per chi vuole impegnarsi per il governo della città.    
In seguito, sulla scia delle dichiarazioni di Ragni e Giuffreda, sempre per il PD, è intervenuto Michelangelo Dicandia ribadendo la gravità della situazione politica che si è andata determinando per colpa della maggioranza.
Dopo gli interventi sulla questione politica c’è stata una sospensione di pochi minuti, con il gruppo di maggioranza che si è riunito alla presenza del sindaco.
Al ritorno in aula si è proceduto alla votazione ed all’approvazione degli accapi iscritti all’ordine del giorno.
E’ tornato il sereno nella maggioranza o si è di fronte ad una pausa di riflessione per le festività natalizie?