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Terremoto 2002, oggi le dimissioni dei sindaci

Non un gesto simbolico ma dimissioni vere, quelle che i sindaci dei comuni terremotati del Molise e della Capitanata protocolleranno domani per protestare contro il trattamento dello Stato nei confronti delle comunità disastrate dal sisma del 2002.  La mancanza di nuovi fondi per ultimare i cantieri e l’assenza di una normativa che discpilini la restituzione dei tributi e contributi non versati per 5 anni da dipendenti e aziende, alla base del gesto dei primi cittadini. La decisione è stata presa ieri pomeriggio a San Giuliano di Puglia, durante una riunione alla quale hanno partecipato anche i sindaci di Pietra Montecorvino e Casalnuovo Monterotaro che questa mattina consegneranno le loro fasce tricolore al prefetto di Foggia. I sindaci dei comuni molisani si recheranno invece dal prefetto di Campobasso. In sostanza sarà messo in atto quanto annunciato il 5 dicembre scorso. I sindaci rivendicano lo stesso trattamento di Umbria, Marche e Lombardia. Per questi territori le somme non versate sono state abbattute del 60% e la restituzione della restante quota, dilazionata in più anni, mentre ai molisani e ai foggiani stanno già arrivando le cartelle esattoriali dei recuperi. Non meno preoccupante l’altro fronte relativo al finanziamento della ricostruzione. Basti pensare che a Pietra e Casalnuovo, a distanza di sei anni, i fondi arrivati sono insufficienti anche solo per il completamento della fascia A, ossia dei proprietari delle case colpite dal terremoto.