Menu Chiudi

Porto turistico a Vieste il Tar annulla il bando

Per l’attivazione del porto turistico di Vieste probabilmente è tutto da rifare o, quantomeno, i tempi saranno necessariamente molto lunghi.Il Tar Puglia, infatti, ha annullato la gara d’appalto esperita un anno fa dall’Aurora Spa, la società a prevalente capitale comunale concessionaria dell’autorità marittima per la costruzione del porto turistico di Vieste, e aggiudicata, da apposita commissione d’esperti, al raggruppamento guidato dall’impresa Cidonio spa, la stessa società che sta costruendo il porticciolo turistico di Rodi Garganico.

La sentenza dei giudici amministrativi è la conseguenza del ricorso presentato dall’altro raggruppamento d’imprese, giunto secondo ad esito di gara, e capeggiato dalla società Cala dè Medici srl i cui legali, avvocati Pasquale Chionchio e Enrico Follieri, avevano richiesto al Tar, in prima istanza, l’annullamento del bando di gara avendo ritenuta «fallace ed illegittima la procedura di aggiudicazione seguita dalla commissione giudicatrice». La principale contestazione sollevata dai ricorrenti, ed accolta dal Tar, ha riguardato i punteggi attribuiti dalla commissione che ha giudicati i progetti presentati relativi alla gestione e completamento del porto turistico.
Secondo i legali Chionchio e Follieri, infatti, il requisito prevalente era quello relativo alla gestione del porto e non già quello riferito al suo completamento. E in merito alla gestione, sempre secondo i ricorrenti, il raggruppamento Cidonio non possedeva i requisiti previsti dal bando poiché società votata più alla costruzione (come sta facendo a Rodi) che non alla gestione di porti, tanto è vero che è stata giudicata non veritiera la dichiarazione della stessa impresa Cidonio secondo cui aveva esperienze di gestione in porti della Sardegna (gestiti, peraltro, da altre società). Per cui il punteggio attribuito in tal senso dalla commissione giudicatrice, secondo i giudici amministrativi baresi, è stato inficiato da tali dichiarazioni che portano alla decadenza dei benefici derivanti dal provvedimento emesso dalla medesima commissione giudicatrice dei progetti.

Queste, ed altre motivazioni, hanno indotto il Tar Puglia ad accogliere il ricorso presentato dalla Cala dè Medici ed altri e a dichiarare improcedibile quello incidentale proposto dall’impre – sa Cidonio, con il conseguente annullamento della gara d’appalto.
«Questo conferma – ha dichiarato l’avvocato Pasquale Chionchio, legale della società Cala dè Medici – la piena fondatezza delle censure da noi sempre sollevate circa la legittimità della procedura seguita e della mancanza dei requisiti in capo al raggruppamento concorrente, contrariamente a quanto sostenuto anche dalla stazione appaltante. Se si fosse dato seguito – ha commentato il legale – all’atto di significazione da me inoltrato sin dal febbraio 2008, sicuramente non si sarebbe perso tempo prezioso per l’avvio dell’infrastruttura portuale e non si sarebbe esposto il raggruppamento da me difeso ai conseguenti danni economici». Tutto da rifare, dunque.

L’interminabile iter burocratico per la realizzazione del porto turistico di Vieste, strategico per l’economia non solo locale, rischia ora di aggrovigliarsi ancor più. Cosa accadrà a questo punto? Il Comune, tramite la società Aurora Spa, non ha ancora deciso sul da farsi anche perché si vogliono leggere bene gli atti. Ma è del tutto evidente che occorre inventarsi strategie che riducano al minimo il danno per la collettività.

Gianni Sollitto