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Processo Ciliberti: la parola passa alla difesa

Nuova udienza nell’ambito del processo a carico del sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti, del capo di gabinetto Angelo Masciello e dell’ex consulente comunale Lucia Murgolo.  Nella precedente udienza requisitoria del pubblico ministero Enrico Infante, durante la quale il magistrato aveva chiesto 7 anni e due mesi di reclusione per il primo cittadino per i reati di: falso e calunnie, per la vicenda relativa alla retrodatazione del decreto di nomina del cda dell’Amgas, e di peculato in merito alla vicenda dell’uso indebito del telefono cellulare della sua ex consulente Lucia Murgolo. Per quest’ultima il pubblico ministero aveva chiesto, invece, una condanna a due anni di reclusione per peculato; a sei mesi, inoltre, per il reato di falso al capo di gabinetto Angelo Masciello. Oggi era la volta dell’arringhe dei legali difensori. Il primo a prendere la parola è stato Michele Curtotti che in questo processo difende Ciliberti e la Murgolo. Il legale ha chiesto l’assoluzione per i suoi due assistiti. Per la vicenda della retrodatazione del decreto di nomina del cda dell’Amgas (caso che vede coinvolto il sindaco insieme al capo di gabinetto) Curtotti ha sostenuto che proprio quest’ultimo, durante la fase dibattimentale, ha fornito in aula 4 versioni differenti sulla vicenda. Per il caso telefonino (imputati Ciliberti e Murgolo), Curtotti ha impugnato il documento datato maggio 2005, con cui il primo cittadino dichiarava "di volersi accollare tutte le spese delle utenze telefoniche". Un atto che scagionerebbe – sempre secondo Curtotti – il sindaco. Si torna in aula il prossimo 5 marzo, quando sarà la volta dell’arringa dell’avvocato Raul Pellegrini che in questo processo difende il capo di gabinetto Masciello.