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Ischitella/ Di Fine: “Anzichè fare l’aereoporto a Vieste, recuperiamo l’idroscalo di Varano”

“L’aeroporto del Gargano a Vieste sarebbe un inutile cattedrale nel deserto. Perché non mettiamo a regime l’ex Idroscalo militare di San Nicola Imbuti di Cagnano Varano?”. Questa l’idea di Michele di Fine, imprenditore e consigliere comunale di Ischitella, in merito alle vicissitudini di un nuovo sviluppo infrastrutturale del territorio.  La struttura a cui fa riferimento Di Fine, sorge su territorio demaniale, e dal punto di vista antropico, lo scenario dell’Imbuti è oggi occupato dall’exidroscalo intestato a Ivo Monti, costituito da una trentina di edifici stile coloniale, che versano in uno stato di degrado, tranne una palazzina, restaurata anni fa, ma non resa funzionale tanto da meritarsi l’appellativo di ‘cattedrale nel deserto’. Edifici maestosi, ben allineati, collocati intorno a Viale Irene, che dimostrano la grandiosità del progetto, realizzato nel secondo decennio del XX secolo, per contrastare gli attacchi austriaci provenienti dalla sponda opposta dell’Adriatico. L’area di San Nicola Varano nella parte più elevata ospita i resti della chiesa di Santa Barbara, edificata nel 1918-20 per favorire il culto agli ufficiali e a tutto il personale, che dimorava nell’idroscalo. “Il progetto viestano è ingestibile dal punto di vista economico e logistico-asserisce Di Fine-. Non si riesce a gestire una struttura come il Gino Lisa, figuriamoci… Penso che le soluzioni per un più efficace servizio di trasporto turistico sono il potenziamento del Gino Lisa e dell’Amendola, oppure la rivalutazioni di San Nicola Imbuti, idroscalo utilizzato nella prima guerra mondiale-sottolinea-. Questa soluzione l’ho ipotizzata anche a Nicola Vascello, assessore provinciale al turismo. Non è un’idea irrealizzabile, anzi… In Canada, nazione di grande dimensione territoriale, i collegamenti aerei avvengono tutti attraverso questa specie di canadair, e lo stesso fa la compagnia Sea Air, che collega in questo modo, Napoli a Ischia. Perciò si possono immaginare questi collegamenti con il Gargano dagli aeroporti di Roma, Milano e Bari, utilizzando vettori di 30 posti-conclude-. Questa è un’ipotesi realistica e a basso costo, in quanto San Nicola le infrastrutture già ci sono(andrebbero un po’ ammodernizzate), e la zona è baricentrica rispetto al comprensorio del Gargano”.
L’Attacco