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Ruocco (AN-PDL): “Vendola, nel suo delirio, inaugura la Repubblica Popolare pugliese”

Il presidente del Gruppo consiliare AN-PDL, Roberto Ruocco, ha diffuso la seguente nota: “In uno dei suoi ricorrenti deliri, nel quale si è spinto fino ad affermare che “c’è un governo nazionale che spinge a tagliare diritti e servizi e che costruisce politiche che allargano di giorno in giorno l’area della povertà e della sofferenza sociale” evidentemente confondendolo con quello precedente che tartassava gli Italiani e che infatti è stato spazzato via dalla protesta popolare, quello che dovrebbe essere il Governatore di una Regione dello Stato italiano si è vantato di fare ‘esattamente il contrario’ del legittimo Governo nazionale in carica.  Noi ci domandiamo come possa reggere un sistema in cui i governi territoriali fanno il contrario di quel che fa il governo centrale e se per caso Vendola non stia pensando, mentre pare che intenda esportare i suoi deliri anche in Europa con buona pace dei nostri problemi ai quali già dedica i pochi ritagli che gli restano tra scissioni e micro-aggregazioni di partiti-zombies, ad una sorta di ‘repubblica popolare pugliese’, a metà tra il fallimento del comunismo e la miseria del Terzo Mondo, nel segno del più auto-referenziale dei culti della personalità del più visionario degli aspiranti tirannelli. Ci dispiace doverlo risvegliare per un attimo dal suo sonno ricordandogli che le politiche del Governo di cui egli si vanta di fare il contrario sono state trionfalmente approvate dal Popolo pugliese, che contestualmente infliggeva al suo Governatore una pesantissima umiliazione con un miserando tre per cento di voti da dividere per quattro. Egli pertanto non ha titolo per conto di quel Popolo a contrapporsi addirittura pregiudizialmente a quelle politiche, tanto meno sulla base di una fragorosa mistificazione, quale quella che dipinge come nemico dei poveri il Governo che più ha fatto e sta facendo a loro favore, dalle ‘social card’ ai ‘bonus-famiglie’, dal potenziamento degli ammortizzatori sociali alla loro estensione ai precari, mentre sostiene l’economia complessiva del Paese con provvedimenti ormai a cadenza quotidiana, dovendosi peraltro scontrare con i ‘no’ aprioristici della più disastrosa delle opposizioni. L’ultimo esempio è quello contro un ‘piano-casa’ che riaprirebbe i canali dello sviluppo e dell’occupazion. E pensare che questo signore si permette di ergersi ancora a paladino proprio di quel lavoro che in realtà boicotta in tutti i modi”.