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Finaziaria Gargano/Ma uno può fare il segretario del PD e contemporaneamente farsi una banca?

“Per quanto riguarda il ruolo della politica, spero che si limiti alla prima fase, quella della promozione. 5Oanni di storia italiana ci insegnano che i due ambiti insieme non funzionano”. E’ il commento del direttore generale di BancApulia, Giulio Simoneffi sull’operazione della nascente Finanziaria Gargano SpA e sull’azione di raccolta dei capitali sul territorio, attuata dal sindaco di Manfredonia Paolo Campo.  Il solo parlare di conflitto d’interessi in Italia fa venire l’orticaria e i precedenti interessi finanziari dei Ds e del Massimo D’Alema del “Facci sognare,vai!” a Consorte della Unipol sono talmente fitti che quello di Paolo Campo sembra un normale affare di famiglia. Eppure l’interrogativo resta: la sua vita adulta da deus ex machina della nuova banca garganica non è incompatibile con il suo impegno di segretario provinciale del Partito Democratico? Sembrerebbe di no, stando alle prime reazioni di alcuni esponenti del Pd di Capitanata. Del resto, se già il 7 luglio2005 Piero Fassino dichiarava al Sole 24 Ore che: “Non c’è un’attività imprenditoriale che sia pregiudizialmente migliore o peggiore di un’altra. E tanto nobile costruire automobili o essere concessionario di telefonia, quanto operare nel settore finanziario o immobiliare”, può esservi una visione democratica diversa in fatto di banche locali e istituti di credito? Il primo cittadino di San Giovanni Rotondo, Gennaro Giuliani era presidente del Banco di Credito Cooperativo. Dopo la sua elezione a sindaco nella primavera scorsa – a mandato scaduto- Giuliani decise di non ricandidarsi alla presidenza dell’istituto. Ma secondo lui la banca di Paolo Campo è altra cosa. “Promuovere la nascita di una banca locale è un’iniziativa che merita attenzione- evidenzia a l’Attacco- L’idea in sé è buona perché rappresenta un motore dello sviluppo locale. Non credo che vi sia incompatibilità anche perché mi sembra che Paolo non sia nel Cda della società. Anzi credo proprio il contrario: se la banca viene pensata come un soggetto che deve facilitare le piccole e medie imprese, che in questo momento a causa del rating e delle difficoltà addotte da Basilea2 si trovano in situazioni di stretta creditizia, non vedo dove sia l’incompatibiità. Se non è la politica a promuovere queste iniziative, non vedo chi possa farlo. Paolo Campo ha promosso l’avvio dell’operazione. E in seguito non dovrà avere leva nella gestione, perché gli strumenti di governance devono essere liberi e incondizionati”. Accanto a chi come Peppino D’Urso e l’ex vicepresidente della provincia di Foggia, Franco Parisi, “brancolano nel buio”, Aldo Ragni, responsabile dell’organizzazione del Pd non sembra vedere ombre nell’impegno da nerchant bank di Paolo Campo. “E una buona idea, anzi un’ottima idea- spiega- Non so quale sia il ruolo di Paolo Campo, ma per come ho visto io la documentazione non c’è nessuna incompatibilità. Quelli interni alla Spa sono tutti capitali privati che non hanno rapporti con il suo ruolo di segretario del partito. Se avesse fatto una finanziaria sarebbe stato diverso. In questo caso Paolo Campo si è limitato a promuovere un’operazione. Diversi anni fa fece lo stesso il senatore Nicola Rossi. Non vedo ragioni ostative. Tutto è stato svolto alla luce del sole. Diverse volte sul Gargano si è tentato di mettere insieme degli imprenditori per dar vita ad una banca locale che potesse dare slancio all’economia del territorio”. Cosa accadrà, però, se il segretario Paolo Campo, una volta esaurito il suo mandato di sindaco sipontino. vorrà, da grande, impegnarsi in maniera più attiva e visibile nella banca? Potrà continuare ad essere il segretario del Pd? Ed è giusto che, date queste premesse, Campo continui ad essere oggi alla guida della segreteria? “Ad ottobre ci sarà un congresso nel quale si giudicheranno le piattaforme politiche, queste sono scelte personali. Non si possono chiedere queste cose ad un segretario. Per come è stata presentata tutta l’operazione credo che vada lodata e incoraggiata”.

Antonella Soccio
L’Attacco